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Solo Berlusconi fa vincere FdI e Lega

Gaetano Mineo
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Il centrodestra vince soltanto se c'è Forza Italia. Solo così, in sostanza, la coalizione potrebbe tornare al governo. D'altronde, compatti Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia già governano in ben 15 regioni. L'ennesima conferma di coalizione vincente, tuttavia, arriva dalla simulazione YouTrend – Cattaneo Zanetto & Co sulle Politiche del 2023, andando alle urne con l'attuale Rosatellum e con due sostanziali novità rispetto alla precedente tornata: la riduzione del numero dei parlamentari e l’abbassamento dell’età minima per eleggere il Senato da 25 a 18 anni. Riduzione di parlamentari che si traduce da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. Cifre che ovviamente hanno imposto un ridisegno dei collegi elettorali – sia di quelli plurinominali, sia di quelli uninominali – previsti dal sistema elettorale in vigore.

Ma entriamo nel merito della simulazione, partendo con il primo scenario. A sfidarsi sarebbero l’asse giallo-rosso, il blocco sovranista composto da Lega e FdI e un polo centrista formato da IV, Azione, +Europa, Forza Italia e Coraggio Italia. In questo caso nessuna coalizione otterrebbe la maggioranza assoluta dei seggi, anche se i giallorossi sarebbero lo schieramento di maggioranza relativa con 194 seggi su 400 alla Camera (dove la soglia della maggioranza assoluta è fissata a 201) e 100 seggi su 200 al Senato (dove, se escludiamo i senatori a vita, la soglia della maggioranza assoluta è a 101). Lega e FdI si fermerebbero a 153 seggi alla Camera e 74 al Senato. Nella quota maggioritaria il blocco di centro allargato a Forza Italia e Coraggio Italia non riuscirebbe a eleggere deputati e senatori, per cui i suoi 62 parlamentari sarebbero tutti eletti nella quota proporzionale. I 147 collegi uninominali della Camera sarebbero infatti ripartiti tra giallo-rossi (88), centrodestra (57) e SVP (2), così come i 74 collegi uninominali del Senato (46 ai giallo-rossi, 26 al centrodestra e 2 alla SVP).

Il secondo scenario vede sempre tre schieramenti ma così composti: centrodestra «tradizionale» (Lega, FdI, FI, Coraggio Italia), il polo centrista (IV, Azione e +Europa) e l’asse giallo-rosso. In questo caso sarebbe il centrodestra a vincere, ottenendo 202 seggi alla Camera e 101 al Senato. Al centrosinistra allargato al M5S, ma «orfano» dei centristi, andrebbero invece 168 seggi alla Camera e 84 al Senato. Anche qui, come nello scenario precedente, lo schieramento centrista non riuscirebbe a vincere alcun collegio uninominale, ma otterrebbe seggi esclusivamente nella quota proporzionale. Negli uninominali, infatti, il centrodestra eleggerebbe 83 deputati e 41 senatori, l’asse giallo-rosso 62 deputati e 31 senatori e la SVP 2 deputati e altrettanti senatori.

Terzo e ultimo scenario vede il centrodestra perdere contro un maxi-schieramento comprendente sia l’asse giallo-rosso sia IV, Azione e +Europa. Quest’ultimo otterrebbe infatti 210 seggi alla Camera e 107 al Senato. Al centrodestra 179 deputati e 87 senatori. Nella quota maggioritaria, il centrodestra vincerebbe 60 collegi uninominali alla Camera e 27 al Senato, mentre lo schieramento opposto composto da centrosinistra e M5S ne vincerebbe 85 alla Camera e 45 al Senato e la SVP ne otterrebbe sempre 2 in ciascuna delle due Camere. Insomma per il centrodestra è ancora determinante la forza dell'ex premier Silvio Berlusconi mentre il centrosinistra vincerebbe con la solita ammucchiata che in questo caso si sintetizza in Pd, grillini e centristi. D'altronde è la stessa Supermedia Agi/Youtrend aggiornata al 2 dicembre, a evidenziare che dopo un periodo di flessione, nelle ultime due settimane è tornato a crescere in modo consistente il centrodestra: tutti e 3 i partiti principali, Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, guadagnano terreno, e nel complesso la coalizione cresce di oltre 2 punti, includendo anche Coraggio Italia e i centristi.

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