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Germania, la Merkel non stringerà la mano a Scholz. Ecco i motivi dello "sgarbo"

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In Italia si chiama "cerimonia della campanella". Ed è sempre avvenuta, anche in caso di "gelo" tra i protagonisti (indimenticabile il passaggio di consegne tra un cinereo Enrico Letta e un raggiante Matteo Renzi). In Germania si risolve tutto con una stretta di mano, ma, per la prima volta nella storia della Repubblica federale: non ci sarà nessuna stretta di mano domani, tra Angela Merkel e Olaf Scholz subito dopo la sua elezione a cancelliere.

Il motivo, a suo modo, è banale: dato che alle scorse elezioni non si è candidata, l’ex "ragazza dell’Est" non è più deputata, pertanto le è negato l’accesso alla plenaria del Bundestag. Il regolamento parlamentare parla chiaro.

Un’assenza che si farà notare, una tradizione tradita: come annota la Sueddeutsche Zeitung, appena sarà proclamato cancelliere e quando risuoneranno ancora gli applausi, si formerà come di tradizione una lunga fila di persone che vorranno congratularsi con il nuovo cancelliere, a cominciare dai capigruppo dei vari partiti, sia di maggioranza che d’opposizione, e non mancheranno i mazzi di fiori, mentre la presidente del Bundestag, Baerbel Bas, espleterà le ultime formalità.

«Solo una donna mancherà», scrive la SZ, «così come la foto della stretta di mano con il suo successore non ci sarà, non perchè lei voglia rifiutarsi, ma perchè purtroppo dovrà rimanere fuori dalla plenaria. E questo non è mai successo». E ancora: «Angela Merkel, la prima che termina il mandato senza aver mai perso un’elezione, sarà anche la prima che non potrà trattenersi tra i banchi del parlamento, perché l’ingresso è permesso solo a deputati eletti. E lei non lo è più».

La foto della stretta di mano tra cancelliere uscente e successore è ovviamente un grande classico della Repubblica federale. Così è stato quando il primo ottobre 1982, quando Helmut Schmidt, bocciato dal voto di sfiducia dopo il «tradimento» dei liberali, salutò con espressione grave colui che sarebbe stato il successore, Helmut Kohl, di cui nessun pensò che avrebbe finito per battere finanche il record di governo di Konrad Adenauer. Sedici anni dopo, quando Gerhard Schroeder venne eletto cancelliere del primo governo formato da socialdemocratici e Verdi, fu Kohl ad avvicinarsi per stringere la mano al vincitore e dedicargli qualche parola cortese.

Una certa tensione si percepì il 22 novembre 2005, alla stretta di mano tra Schroeder e «l’inattesa» Angela Merkel, dato che il socialdemocratico fino alla sera prima aveva continuato a dire che lei non ce l’avrebbe fatta ad essere eletta.

Oggi la storia è diversa: l’ormai ex cancelliera seguirà l’elezione di Scholz dalla tribuna degli ospiti, annota ancora la Sueddeutsche Zeitung. Il primo momento in cui Merkel potrà esprimere i suoi auguri all’ormai ex ministro alle Finanze sarà a Castello Bellevue, residenza del presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier, quando procederà alla nomina ufficiale del nuovo governo. Un altro segno, per quanto minore, della svolta epocale che la Germania sta vivendo.

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