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Otto e mezzo, "pronto l'accrocchio della politica". Andrea Scanzi sul futuro post-Quirinale: tireranno a campare

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In molti legano il nervosismo dei partiti, che sembra aumentare invece che essere neutralizzato dalla presenza di Mario Draghi. Giorgia Meloni ha dichiarato che “chiunque vada al Quirinale il voto anticipato è più vicino”: di questa frase si discute nella puntata del 3 dicembre di Otto e mezzo, talk show di La7 condotto da Lilli Gruber. Ad essere interpellato dalla conduttrice è Andrea Scanzi de Il Fatto Quotidiano, che ne approfitta per tirare una stoccata al Partito Democratico su un argomento precedentemente affrontato in studio: “Sandra Zampa non deve stupirsi de Italia Viva vota col centrodestra, mi duole che un’esponente importante e intelligente come lei si stupisca, pensavo che il Pd avesse contezza che Renzi da mesi, anzi da anni, guarda al centrodestra. Prendetene atto visto quanto successo”. Interviene la Zampa che seguiva sorridendo le parole di Scanzi: “Abbiamo sempre una speranza in fondo al cuore, che qualcuno si redima”. Il giornalista la butta sull’ironia: “Se è una speranza un po’ utopica allora mi fermo. A me non stupisce quanto successo. Il governo attuale tiene insieme Salvini, Berlusconi, Letta, 5Stelle e Leu, è normale che è eterogenea e che ogni tanto ci sono scontri. Mi preoccuperei parecchio se vedessi il campo progressista che la pensa come Salvini, Renzi e Meloni sulle tasse. Sicuramente c’è fibrillazione perché tra poco si eleggerà il Capo dello Stato”.

 

 

“Quella della Meloni - torna alla domanda iniziale Scanzi - non è un’analisi, ma una speranza. La Meloni è una che ha il vento in poppa nei sondaggi, ultimamente un po’ meno a dire il vero, e spera di andare a votare presto. Su quali basi Giorgia Meloni asserisce che, a prescindere da chi andrà al Quirinale, andremo a votare presto? Dipende, se ci va Draghi è possibile, ma non così probabile. Se ci va un altro diverso da Draghi su quali basi lo asserisce la Meloni? Anche con Draghi al Quirinale non sono così sicuro che andremmo a votare, alla Camera e al Senato sono sicure di essere rielette, ma la stragrande maggioranza non la vedrà neanche col binocolo la prossima legislatura. Con Draghi al Quirinale si - chiosa Scanzi - troverebbe un accrocchio, bello o brutto che sia, non sarebbe così difficile andare avanti un altro anno per tirare a campare".

 

Sull'ipotesi di Berlusconi al Quirinale Scanzi è netto: "Se mi si dice che è stato il leader più sensato del centrodestra durante la pandemia, sono d'accordissimo. Da qui a dire che abbia i requisiti per assurgere al Quirinale… Siamo nel 2021, non esiste in natura che si parli di Berlusconi al Quirinale. Abbiate pazienza".

 

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