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Governo avaro sugli assorbenti: da Mario Draghi solo una mancetta alle donne

Filippo Caleri
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Già che c’era e, vista la problematica, il governo Draghi sulla misura per attenuare il carico economico alle donne che devono comprare gli assorbenti poteva osare di più. Già, alla fine le risorse stanziate nella legge di Bilancio, per una richiesta reiterata da anni dal sesso femminile senza mai ottenerla (l’abbassamento dell’Iva dal 22 al 10%) si riduce a pochi euro, e dunque a un pacco mezzo di tamponi gratis all’anno. Lodevole dunque l’intento, ma alla fine il braccino dell’esecutivo si è rivelato un po’ corto sul tema. Il risultato modesto del risparmio è evidenziato nei conti della relazione tecnica che accompagna la Manovra. I tecnici hanno lavorato sulle rilevazioni di settore e sui dati dell’Istat. Dall’incrocio delle informazioni <risulta che il consumo medio, in confezioni, di assorbenti per ogni donna è di circa 1,5 con una spesa media di 5,8 euro al mese e una spesa totale annuale di 5,8 euro al mese e una annuale di circa 70 euro». Partendo da questi dati il calcolo del risparmio cumulato in un anno nel portafoglio di ogni donna italiana è pari a circa 7 euro l’anno. Una somma che deriva dall’applicazione di un’aliquota ridotta di 12 punti percentuali dell’imposta del valore aggiunto, dunque al 10%, sul totale medio speso.

 

 

Insomma confrontando le cifre si può calcolare quindi che l’intervento abbia più un valore simbolico, encomiabile per la presa di coscienza, ma non risolutivo della problematica per milioni di donne. Alla fine è come al supermercato con le offerte speciali: con la spesa media di un anno si ottiene una confezione gratis pagata dallo Stato con la rinuncia all’Iva piena. Non è tutto. Nella stima delle risorse a disposizione il governo non ha certo abbondato. E nel calcolo delle risorse stanziate ha fatto i conti al ribasso. Dalla platea di riferimento, e cioè il numero delle donne in età fertile dai 10 fino ai 50 anni (in tutto 14 milioni di persone di sesso femminile) sono state sottratte le 450mila che ogni anno non usano assorbenti perché incinte, oltre a un ulteriore 5% dello stesso numero che usano tampax compostabili che godono già di un’aliquota agevolata. Così nel plafond destinato alle esigenze delle donne rimaste dopo le sottrazioni, circa 12,850 milioni, restano 90 milioni di euro. Che saranno di fatto contabilizzate come minore gettito Iva.

 

 

Se per le donne lo sforzo di mitigare il loro problema mensile c’è stato, il governo Draghi ha pensato anche ai giovani. Soprattutto a quelli più deboli che hanno risentito maggiormente degli effetti della pandemia di Covid. Nasce così un fondo di intervento per la prevenzione e il contrasto delle dipendenze dei soggetti più deboli. Le risorse andranno a quelli per i quali l’isolamento prolungato, il mancato confronto con i coetanei, la didattica a distanza hanno inciso negativamente, provocando l’aumento di disturbi comportamentali e di forme di dipendenza patologica. In particolare l’uso di sostanze psicoattive, droge sintetiche, create in laboratorio e il gioco d’azzardo favorito dalla costante connessione a internet. Le risorse a disposizione dei progetti sono 2 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023. Anche qui buona la missione ma risorse un po’ esigue all’uso

 

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