Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Luigi Di Maio racconta i suoi 10 anni nel palazzo. Ma omette troppe gaffe

Arnaldo Magro
  • a
  • a
  • a

Di anni ne sono passati dieci, sono quell’arco perfetto, che abbraccia due legislature. Eppure nell’immaginario dei cittadini, lui sembra un perfetto veterano. Perché lui Luigi Di Maio, da Avellino, in trentacinque anni di vita, ha avuto il grande merito di trascorrere più anni da ministro che non da liceale, tanto per intenderci. Ha fatto tutto, l’infante prodigioso. E diciamoci la verità, sono lontani i tempi in cui lo si notava quasi esclusivamente, per quell’abbronzatura eccessivamente marcata. Se è stato capace di farsi comunque ben stimare in ugual misura da figure come Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, passando poi da Mario Draghi, il ministro campano, le qualità le possiede. Non vi è dubbio al riguardo.

 

 

Di quell’amore chiamato politica canterà le situazioni inedite di questi ultimi dieci anni. Di come uno sconosciutissimo Giuseppe Conte, sia entrato nella hall del Cavalieri di Milano da semplice avvocato e ne sia uscito da primo ministro. Da politico navigato qual è diventato, Di Maio non racconta proprio tutto però. Quello che sconviene lo lascia opportunamente nel cassetto. Non vi è ricordo di quando andò a Bruxelles col sodale Di Battista, in sostegno dei gilet jaunes. Buco memoriale, anche sulla richiesta di empeachment per il Capo dello Stato Mattarella. Ha rimosso anche quelle, che agli occhi dei colleghi parlamentari, erano più di qualche titubanza, per il repentino insediamento di Mario Draghi. «Noi la fiducia non gliela diamo ad un banchiere», scriveva via sms. Così, Tranchant.

 

 

Suggestivo è l’aneddoto riguardante Donald Trump. «Ma voi state con Conte o contro il Giuseppi?» chiese schietto il Presidente alla delegazione italiana in visita alla Casa Bianca. In quel momento Luigi Di Maio dice di aver capito chiaramente: «Non sapeva minimamente chi noi fossimo». Il Presidente Trump non sapeva chi fossero ma fatalità, ci prese ugualmente. Conte e Di Maio sono infatti ben distanti dall’essere dei migliori amici. Un amore chiamato politica dice il Ministro. La politica che proprio come l’amore in molti casi, può cambiarti la vita. Tutto in meno di dieci anni.

 

Dai blog