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Orari flessibili e sanzioni, cosa cambia col Green pass al lavoro

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Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato il Dpcm sulle verifiche del green pass in ambito lavorativo. Le nuove norme approvate riguardano controlli e sanzioni dell'utilizzo della certificazione verde. Vediamo nel dettaglio cosa prevedono le nuove norme: Flessibilità negli orari di ingresso e di uscita: ogni amministrazione dovrà provvedere ad ampliare le fasce d'ingresso e di uscita dalle sedi di lavoro; sarà consentito il raggiungimento delle sedi di lavoro e l'inizio dell'attività lavorativa in un più ampio arco temporale. Chi è soggetto alla verifica: lavoratori dipendenti pubblici e privati; dipendenti delle imprese che hanno in appalto i servizi esterni di pulizia, di ristorazione, di manutenzione, di rifornimento dei distributori automatici; consulenti e collaboratori e i prestatori o frequentatori di corsi di formazione; corrieri che recapitano all'interno delle aziende e amministrazioni posta d'ufficio o privata. 

 

 

 

 

 

Chi è sprovvisto di green pass: ciascuno giorno di mancato servizio, fino alla esibizione della certificazione verde è considerato assenza ingiustificata; nelle aziende fino a 15 dipendenti, dopo 5 giorni il lavoratore può essere sospeso per max 10 giorni, rinnovabili 1 volta. Come viene effettuato il controllo: all'accesso, evitando ritardi e code durante le procedure di ingresso, o successivamente, a tappeto o su un campione quotidianamente non inferiore al 20% del personale in servizio; utilizzando l'app verifica C19 o con sistemi automatizzati, sempre nel rispetto della privacy. Chi può non esibire il green pass: chi non si può vaccinare e quindi avrà un QR code apposito; chi è in attesa di riceverlo, utilizzando i documenti rilasciati dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.   

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