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Magistratura democratica ora attacca la sentenza su Mimmo Lucano

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Succede anche questo, che una corrente della magistratura rifiuti di difendere suoi colleghi presi a male parole per aver sentenziato sui 13 anni di condanna inflitti a Mimmo Lucano. In pratica, quella decisione può tranquillamente essere messa in discussione, mica siamo la casta. A parlare più o meno in questo modo è la solita corrente di Magistratura democratica, che a volte pare davvero esprimersi come un partito politico: “La richiesta di interventi dell’Anm a tutela” della sentenza emessa dal tribunale di Locri nei confronti di Mimmo Lucano “accresce la percezione pubblica di una magistratura chiusa, auto-percepita come casta sacerdotale che tutela i suoi riti e le sue pronunce, non si interroga sugli inevitabili effetti sociali dei suoi provvedimenti e, perciò, non ne tollera le critica, sollevando l’alibi del tecnicismo”.

Sarebbe da chiedere a costoro come mai ora le sentenze debbano tener conto degli “inevitabile effetti sociali” che determinano. Quasi che non debbano contare più le prove emerse nel dibattimento. La domanda successiva è se si pongono sempre il problemi, i signori di Magistratura Democratica o solamente per alcuni processi, ad esempio quelli nei quali è la sinistra ad insorgere per le sentenze che non gradisce. Ben altro è il livello di lucidità di un’altra componente, quella di Magistratura Indipendente: “Prendiamo le distanze dagli attacchi mirati a singoli magistrati. “Sono metodi propri di un certo modo di fare politica, che non ci appartengono e dai quali prendiamo distanza con forza». “A seguito della recente pronuncia del Tribunale di Locri stiamo assistendo, come già avvenuto pochi giorni fa con la pronuncia della Corte di Appello di Palermo, a reazioni scomposte, che sfociano in attacchi personali nei confronti dei magistrati che hanno emesso quelle sentenze”, sottolinea Mi. “Siamo magistrati, e siamo consapevoli del fatto che le nostre decisioni sono necessariamente destinate a scontentare qualcuno e spesso suscitano turbamento. Abbiamo assunto sulle nostre spalle, con convinzione, il fardello della decisione, ma non vogliamo che venga appesantito ulteriormente dai condizionamenti della politica, da qualunque parte provengano”.

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