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Il ritorno di Silvio Berlusconi, videomessaggio al vertice Ppe: "La Ue sia unita o è finita"

Luigi Frasca
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Un discorso di circa sette minuti dal suo studio di Villa San Martino ad Arcore. Il messaggio video di Silvio Berlusconi al vertice del Partito popolare europeo che si è svolto ieri a Roma ha segnato il ritorno del presidente di Forza Italia sulla scena politica dopo la lunga pausa dovuta alle condizioni di salute del Cavaliere, che - 85 anni la settimana prossima risentono ancora del Covid contratto un anno fa. L'ultima volta che l'ex presidente del Consiglio è apparso in video è stata l'intervista a Bruno Vespa in occasione della festa della Lega a Cervia-Milano marittima, a fine luglio. Prima di allora, Berlusconi non aveva voluto mancare alle consultazioni convocate da Mario Draghi in fase di formazione del nuovo governo, a inizio febbraio.

«Per Berlusconi purtroppo impossibile essere qui oggi, a causa di problemi di salute ha spiegato il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani Avrebbe voluto essere qui: i medici glielo hanno impedito. Aveva già deciso di partire, ma gli hanno impedito di prendere l'aereo e di partecipare alla riunione. Avrà bisogno ancora di qualche settimana di riposo». Nel messaggio all'ufficio di presidenza del Ppe, il presidente di Forza Italia ha parlato dei Popolari come la «casa» dei liberali e dei cristiani europei e della «necessità» di rafforzare l'integrazione politica dell'Unione anche attraverso la costruzione di uno «strumento militare» comune.

«Oggi l'Europa è una necessità: qualunque osservatore responsabile se ne rende conto ha sottolineato il leader di Forza Italia - Nelle grandi sfide planetarie solo se saremo uniti avremo la possibilità di esercitare un ruolo a difesa dei nostri interessi, dei nostri valori e della nostra stessa identità». «La dolorosa esperienza dell'Afghanistan - ha proseguito - ha confermato in modo drammatico due aspetti sempre più evidenti nel XXI secolo. Il primo è che gli Stati Uniti rimangono amici ed alleati essenziali, ma non sono più in grado di essere, da soli, i garanti dell'ordine liberale nel mondo. Il secondo aspetto è che l'Europa, fino a quando non avrà un'unica politica estera, supportata da uno strumento militare europeo forte, unito e credibile, non sarà in grado di svolgere alcun ruolo autonomo».

«Sono progetti - ha continuato - per i quali mi batto da molti anni e che mi pare stiano faticosamente prendendo piede nel dibattito pubblico europeo. Ma ogni passo avanti sulla strada dell'integrazione europea e, a maggior ragione, ogni passo avanti sulla politica estera e di difesa comune, deve fondarsi sui valori condivisi tra i popoli europei». «Valori è la conclusione - che sono i nostri valori. Per questo dico che il Ppe è davvero l'Europa. Considero per questi motivi essenziale la riflessione sui valori cristiani e sul futuro dell'Europa, che concluderanno questi valori. È il tema decisivo per l'Europa e per tutti noi».

Al termine del discorso è scattato l'applauso corale della platea. «Il contributo di Silvio Berlusconi ci ha ricordato soprattutto la dimensione storica dell'Ue, cos' è veramente l'essenza dell'Europa per tutti noi - ha commentato Manfred Weber, presidente del Gruppo del Ppe al Parlamento europeo, durante una visita al La Castelluccia a Roma - Ciò significa la libertà, essere insieme, tutti sviluppi che sarebbero stati impensabili senza i padri fondatori, senza lo spirito europeo. E stato un importante contributo».

«È stato anche un discorso di sguardo al futuro, di motivazione, i prossimi dieci anni saranno cruciali per noi, se la voce europea sarà ascoltata a livello globale a meno - ha concluso - Italia, Germania, Francia, nessuno da solo è abbastanza forte per essere ascoltato a livello globale, per questo l'importanza della difesa unica dell'Ue. Questo è stato sottolineato da Berlusconi, per noi è stato un'ispirazione».

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