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Decreto green pass, niente fiducia. La maggioranza ritira gli emendamenti

Pietro De Leo
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Nella maggioranza accordo trovato, almeno al novanta per cento. Nel blocco di partiti che sostengono l’Esecutivo sono stati ritirati tutti gli emendamenti al Dl Green Pass, che attualmente è al vaglio della Camera. Di converso il governo non porrà la fiducia e sul provvedimento potrà svolgersi un completo dibattito parlamentare. Ipotesi che Claudio Borghi, leghista da sempre nettamente contrario alla certificazione, ha salutato con favore, dicendo che si tratta di un passaggio “doveroso per un minimo di rispetto al Parlamento”.

Sul punto, il leader della Lega Matteo Salvini esprime soddisfazione per la decisione dell’Esecutivo di non ricorrere al voto di fiducia e assicura che non rinuncerà alle proposte qualificanti intorno alla disciplina del green pass: “stiamo insistendo sui tamponi gratuiti, soprattutto per i minori, i disabili, per le famiglie con figli che non possono spendere 30 euro a tampone".

Tuttavia, nel merito ci sono alcune questioni, che, al di là dell’accordo trovato, rimangono aperte. E che riguardano il merito delle posizioni: “- "Abbiamo dimostrato buona volonta', togliendo tutti i nostri emendamenti e trasformandoli in ordine del giorno. E' chiaro che se ci bocciano le proposte voteremo di conseguenza", osserva il leader della Lega. E sul tavolo rimangono comunque gli emendamenti dell’opposizione, una questione non secondaria. Ai cronisti che gli hanno chiesto se è pronto a valutare le modifiche proposte da Fratelli d’Italia, Salvini replica: “ "Se ci sono emendamenti che noi condividiamo da chiunque arrivino noi li sosteniamo". Segno che la situazione è ancora piuttosto liquida, tanto che il Pd, ovviamente, ne coglie l'opportunità per alzare la tensione: “Salvini decida da quale parte stare, se in maggioranza o all'opposizione del governo Draghi”, dice la Capogruppo alla Camera Debora Serracchiani. 

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