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Green pass, la circolare è illeggibile. La Lega contro il Viminale: "Tutto bene?"

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Il caos sul Green pass, la polemica e infine la circolare del Viminale che prova a chiarire le nuove regole sui controlli ma crea invece più confusione di prima. Solo riuscire a leggerla è impossibile: "Tutto bene?" cinguetta la Lega su Twitter taggando proprio il Ministero degli Interni. Uno strafalcione dopo l'altro, così leggere la circolare sembra quasi la stessa impresa di riuscire a capire chi dovrà davvero fare i controlli.

 

Dopo il decreto del 5 agosto sul Green pass obbligatorio per l'ingresso in bar, ristoranti e locali senza posti a sedere all'aperto è esploso il caos: nella circolare si specifica che la norma contenuta nell'articolo 13 del D.P.C.M. 17 giugno 2021 affidava la verifica dei documenti di identità "a soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi" e al "proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività". Norma che, conferma lo stesso Garante sulla privacy, autorizza gli esercenti a richiedere il documento di identità, ma nello stesso tempo non obbliga il cliente a mostrarlo. Necessario invece da parte dell'esercente la richiesta di verificare il documento, spiega il ministero dell'Interno, "nei casi di abuso o elusione delle norme come ad esempio quando appaia manifesta l'incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione". Lo stesso varrà per concerti, partite di calcio o eventi strutturati, che prevedono la presenza di uno steward.

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