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Conte ricomincia su Fb: nostalgico di se stesso, all'attacco di Draghi e Cartabia

Andrea Amata
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La diretta fb di Giuseppe Conte, più che la presentazione del progetto di rinnovamento del Movimento 5 stelle, è stata la riedizione di uno spot logoro sui presunti meriti politici dell'azione di governo dell'ex premier. Ha rivendicato la bontà del reddito di cittadinanza nonostante le distorsioni accertate da recenti studi sul suo funzionamento e ha recapitato una diffida politica al premier Draghi e al ministro Cartabia sulla riforma della giustizia.

 

 

 

 

 

Così si è espresso Conte: «Non accetteremo mai che il processo penale possa rischiare l'estinzione», un chiaro ammonimento sul percorso già incardinato dalla riforma Cartabia che prevede il superamento del modello giustizialista targato Bonafede. Il messaggio spot del capo in pectore dei 5 stelle si fonda su una contraddizione, avocando capacità che gli sono state negate dal cofondatore Beppe Grillo con parole inequivocabili: «Non ha visione politica né capacità manageriali». Il linguaggio autocelebrativo dell'ex avvocato del popolo confermano la natura destabilizzante del M5s il cui codice genetico lo rende estraneo alla razionalità politica, complicando il percorso della sua istituzionalizzazione.

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