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Clamoroso, Conte esce dalla porta e rientra dalla finestra? Il piano B che agita il M5s, così vogliono farla a Grillo

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La guerra tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo manda in tilt i parlamentari grillini, che assistono allo scontro tra l'ormai ex leader in pectore e il fondatore e garante senza toccare palla. Gli eletti, soprattutto al Senato, chiedono che l’incontro che dovrebbe essere chiarificatore tra i due avvenga il prima possibile, magari lunedì. Ma una data ancora non c'è e il Movimento 5 Stelle è a rischio implosione. molti temono infatti che che il clima avvelenato logori ancor più dello scontro diretto. 

 

Un incontro tra Grillo e Conte assieme a tutti gli eletti è pressoché escluso, a sentire i grillini, perché "volerebbero stracci" dicono nelle chat interne secondo l'Adnkronos. C’è la piena disponibilità dell’ex premier a vedere quanto prima gli eletti - già lunedì, se lo convocheranno in assemblea - anche per spiegare le proprie ragioni dopo l’ultimo video di Grillo, quello in cui il fondatore del Movimento sostiene di essere stato estromesso nella stesura dello Statuto, uno statuto, per giunta, 'Conte-centrico' e "secentesco", tra le accuse mosse da Grillo. Altro affondo sgradito all’ex presidente del Consiglio, il non aver condiviso con i parlamentari il suo lavoro, un’accusa che diversi eletti oltretutto gli rimproverano.

 

Ma Conte, racconta chi ha avuto modo di confrontarsi con lui dopo il video di Grillo, sostiene di non averlo fatto proprio per rispetto del garante: mi era stato affidato un compito, sarebbe stato scorretto condividere lo statuto con i parlamentari prima di averlo fatto con Grillo e aver superato insieme le criticità che aveva sollevato, il suo ragionamento. E anche di questo l’ex premier - che ha lasciato Roma per il weekend, per un fine settimana di relax al fianco della compagna - renderà conto in assemblea. Assemblea che, per giunta, potrebbe rivelarsi decisiva, o questo è quanto sperano i volti storici del M5S che vorrebbero salvare la partita, evitando scissioni.

 

"Se dai gruppi parlamentari arrivasse una chiara presa di posizione, ovvero ripartire dallo statuto di Conte e ricucire - spiega un ’big’ del M5S all’Adnkronos - allora forse riusciremmo a venirne a capo, convincendo Grillo a ripartire da qui". Una scommessa difficile da vincere, ma l’unica possibile per tenere insieme tutto. Perché l’alternativa è una e una soltanto: la scissione.

 

Un'altra ipotesi spunta da un lungo intervento di Danilo Toninelli, ex ministro dei Trasporti e 5stelle di lungo corso. Nel video di mercoledì scorso, "Beppe a un certo punto fa capire che Conte potrebbe non essere la persona adatta e lo dobbiamo accettare, anche questo. Laddove non si dovesse riuscire a ricucire questo rapporto, se Conte non dovesse diventare il nostro futuro leader, questo non significa che il Movimento è morto", dice in un video il senatore. "C’è l’opzione b - ricorda- la votazione di un nuovo organismo collegiale, che poi magari, in futuro, si troverà a indicare proprio Conte come figura apicale, magari come candidato presidente del Consiglio. Ma il Movimento non è mica morto", ribadisce. Insomma potrebbe uscire dalla porta e rientrare dalla finestra? 

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