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"Se vuole il favore del popolo, lo lasci scegliere chi votare". La Biancofiore inchioda Letta

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«L’ipocrisia che caratterizza la maggior parte delle forze politiche , e di alcuni sedicenti leader, non conosce limiti. È la volta di Enrico Letta e del Pd da lui guidato, che per accaparrarsi qualche voto dei cinque stelle, li insegue sul terreno del più becero qualunquismo , invocando la modifica dei regolamenti parlamentari per violare la Costituzione che assicura al parlamentare di essere eletto senza vincolo di mandato. A parte che il più delle volte sono i partiti e i loro segretari a cambiare la linea senza curarsi della coscienza dei parlamentari né tanto meno degli elettori che hanno votato per una linea e spesso la ritrovano ribaltata». Lo sottolinea Michaela 
Biancofiore, parlamentare ’Coraggio Italia' e membro della dirigenza.

«Il vero problema oggi -avverte l’ex azzurra- è che i segretari si sentono padroni dei parlamentari perché la legge elettorale per il parlamento impedisce quella che dovrebbe essere la regola di base della politica, ovvero il consenso. Consenso che non deve essere in capo ai leader-segretari ma al popolo. Non c’è cittadino italiano che se interpellato non esprima la sua indignazione per non potersi votare direttamente il proprio parlamentare, scrivendone il cognome sulle schede elettorali. E l’essere soggetto alla verifica degli elettori, spinge naturalmente l’eletto a rispettare il mandato democratico ricevuto in ragione delle proprie idee e del proprio lavoro sul territorio».

«Quindi -conclude Biancofiore- se i partiti e i leader vogliono guadagnarsi facilmente il favore del popolo, basta una semplice modifica alla legge elettorale che ponga fine ai partiti personali, alle liste zeppe di amici degli amici. facendo rifiorire la politica». 

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