orfano di conte

"Le fanfare per Mancini come con Draghi" Euro 2020 e governo, l'ossessione di Padellaro a Otto e mezzo

Con l'Italia di Roberto Mancini che sta ben figurando agli Europei di calcio "sta avvenendo quello che è successo con Mario Draghi, che per certi giornali sembrava che camminasse sulle acque... Tutto questo danneggia che si vorrebbe glorificare". Antonio Padellaro del Fatto quotidiano dopo l'articolo sul suo giornale, in cui Massimo Fini ammette di non tifare per gli azzurri altrimenti il premier e il generale Figliuolo si attesterebbero la vittoria, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo si lancia in un nuovo parallelismo governativo-pallonaro, anche per l'"eclissi" di Giuseppe Conte. 

 

  

Martedì 22 giugno nella trasmissione di La7 Padellaro teme che la "fanfara" che parte per ogni gol dell'Italia sia in realtà dannosa per gli azzurri, e ricorda i timori di Draghi per la eccessiva enfasi data al suo governo dalla nascita dopo l'esecutivo rossogiallo di Giuseppe Conte. "Tutti speriamo che l'Italia possa arrivare fino in fondo ma le partite importanti devono ancora arrivare", dice il giornalista. Draghi e  Mancini son "vittime" dell'enfasi e delle grandi aspettative: "Per alcuni telecronisti sembra che l'Italia abbia già vinto... stessa cosa avvenuta con Draghi".

 

In collegamento c'è il direttore di Libero, Alessandro Sallusti, che commenta l'uscita di Draghi di togliere la finale di Euro 2020 a Londra per l'aumento di casi di Covid: "Non credo che appartenga a una strategia di politica interna, ma europea. Nella sua scalata a diventare leader europeo" il premier "ha dato un buffetto agli inglesi". 

 

Giovanni Floris respinge i parallelismi di Padellaro fra Draghi e Mancini: "Il calcio è passione ed emozione, come il tifo, la razionalità arriva dopo."