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Se Giuseppe Conte non vuole finire travolto prepari l'armistizio con Luigi Di Maio. E spunta l'aiutino dal centrodestra

Arnaldo Magro
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Giuseppe Conte, l'avvocato del popolo, vuole quantomeno riprovarci. Vuole riassaporare quell'agone politico, che una volta assaggiato difficilmente lo si abbandona. Sarà il Capo del nuovo Movimento. Un movimento allo stato attuale disastrato, con mille e più anime e tutto da rifondare. Con i parlamentari che nel mentre, rispondono al loro di leader, ovvero Luigi Di Maio. Conte dovrà ricucire innanzitutto, il rapporto con il ministro degli Esteri, se davvero vuole provare a guidare i pentastellati.

 

 

I rapporti tra i due in passato, sono stati tutt' altro che sereni. Nato mediatore, Conte dovrà ora trasformarsi in leader politico. Dettare una sua linea. La sfida appare impervia per l'ex premier. Fondamentale per Conte sarà la comunicazione. Non più affidata a Rocco Casalino. «Giuseppi» intanto, dopo aver inchiodato tutti gli italiani al televisore per mesi, a colpi di dpcm, si ripresenta da Giovanni Floris su La7. La tivu è come la politica, difficile smettere. A proposito sarà vero che Giuseppe Conte, nel contenzioso con Davide Casaleggio sul database, si è fatto dare una grossa mano, da un leader di centrodestra? Dunque a buon rendere avvocato.

 

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