
L'ultima della Murgia, se la prende con l'italiano e lancia lo schwa: siete avvisatə...

Ci mancava lo schwa, la "e" ribaltata (si scrive così: ə) con una pronuncia tutta sua che secondo alcuni sarebbe indispensabile, insieme a un altro carattere per il plurale, per evitare che la lingua italiana discrimini le donne. Già, l'italiano sarebbe maschilista... A tentare di sdoganare in Italia il carattere più "inclusivo" è come al solito Michela Murgia, che nella foga di dare a tutti dei razzisti inserisce la "e" ribaltata in un pezzo de L'Espresso, tra l'altro contro Giorgia Meloni. "Il grande equivoco del femminile scambiato per femminismo. Una donna a capo di un partito che affonda le sue radici nella tradizione fascista non solo non dovrebbe compiacere nessunə (ecco lo schwa, ndr) che abbia a cuore l’emancipazione femminile, ma impone anzi di far scattare una serie di allarmi ulteriori rispetto a quelli che già trillano per questioni di tutela dei valori democratici", verga la scrittrice che dopo qualche riga spara un "convintə" davvero poco convincente.
"Non tutti i giornalisti...". Battuta al veleno della Chirico: Scanzi va ko
Insomma, siamo tutti così razzisti e misogini che la lingua italiana, per forza di cosa, si è adeguata... E allora meglio cambiarla. A spiegare come funziona è il sito Italiano Inclusivo che scrive proprio così: "Come si scrive" una lingua che non discrimina per genere.
Santoro come la Murgia: ossessione per la divisa di Figliuolo. Sallusti lo stende: "Becero qualunquismo antimilitarista"
"L’italiano inclusivo, secondo questa proposta, introduce semplicemente una nuova vocale al singolare e una al plurale per declinare le parole in modo inclusivo, ovvero non connotato per genere. Queste due lettere, per i motivi indicati nella pagina Com’è nato, sono la schwa, “ǝ”, al singolare, e la schwa lunga, “з”, al plurale. Ogni parola che si declini al maschile e al femminile – articoli, pronomi, sostantivi, aggettivi, participi passati – può essere così declinata anche in modo non connotato per genere. Quindi, ad esempio, la parola maestra / maestro può essere declinata come maestrǝ. Questo è ancora più importante al plurale, dove in italiano purtroppo si usa il cosiddetto “maschile inclusivo” per nominare una collettività di persone di generi misti e che, invece, è tutt’altro che inclusivo in quanto invisibilizza la presenza di persone di genere diverso dal maschile all’interno del gruppo. In questo caso, quindi, ci si potrà riferire a un gruppo misto di maestri e maestre non con il maschile inclusivo maestri ma con il termine davvero inclusivo maestrз". Capito? Facile no. Siete tuttǝ (o tuttз) avvisatǝ (o avvisatз).
Dai blog

Lazio, ecco Luca Pellegrini per Sarri


La Lazio non decolla contro la Fiorentina


Shakira, Miley Cyrus e Beyoncé. La vendetta suona nelle canzoni
