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A sinistra vogliono farli litigare, ma Matteo Salvini e Giorgia Meloni non ci cascano

Arnaldo Magro
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L'Italia è un Paese di cui tutto si può dire ma dove le tradizioni e le buone abitudini, hanno ancora un peso. Dove piccoli gesti, ti ricordano casa, ovunque al mondo tu sia. Il bar all'angolo «riapre» finalmente dopo tanta attesa? Ci pensa Matteo Salvini, su Canale 5, a dare il buongiorno agli italiani. Collegato dal suo ufficio, con tanto di caffè ristretto sorseggiato in diretta. Sperando sia di buon auspicio per ripartire. Poi siccome i sondaggi parlano di un centrodestra che supererebbe il 50% dei consensi, allora il tentativo di molti osservatori sinistroidi è quello di divaricarlo. Il centrodestra. Di creare sempre attrito. Troppo scafati sono però i tre leader, per inciampare pubblicamente nel bisticcio televisivo. Le diversità di vedute tra alleati ci sono ma devono diventare il valore aggiunto per vincere le amministrative. Appare fin troppo lapalissiano. Almeno a chi del centrodestra è vero tifoso.

 

 

A proposito di amministrative, Maurizio Gasparri aveva dato la propria disponibilità. La sintesi sul candidato la troveremo, dicono fonti da Fratelli d'Italia, l'importante è che gli alleati vogliano vincere, per davvero. Messaggio che poco margine lasciava alle ambizioni del senatore azzurro ma che induceva anche, alla riflessione su un altro tema. Davvero vi è qualcuno che pensa, magari perdendo a Roma, Milano o Napoli che si possa così facendo, danneggiare un partito alleato e non il centrodestra tutto? Ipotesi questa, alla quale risulta difficile anche solo pensare. Anche perché se così fosse, sarebbe l'ennesimo regalo fatto alla sinistra. Il più grande harakiri del centrodestra. Il più grosso danno fatto ai cittadini. Che di sinistre giunte sono oramai arcistufi.

 

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