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Un sondaggio frena Enrico Michetti: a Roma è uno sconosciuto

Daniele Di Mario
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Giorgia Meloni è pronta a scommettere su di lui e per farlo cita Pulp Fiction, definendolo il «Mr. Wolf dei sindaci». Ma non è detto che il vertice tra i leader dei partiti di centrodestra - convocato per oggi pomeriggio per scegliere i candidati sindaci nelle grandi città, Roma compresa - si concluda oggi con una fumata bianca. Tra l’avvocato Enrico Michetti e la candidatura a sindaco della Capitale c’è infatti un sondaggio - «riservato, anzi segretissimo», rivela una fonte - decisamente non positivo in possesso di Forza Italia e Lega. La rilevazione, richiesta la scorsa settimana prima di dare il definitivo via libera alla corsa al Campidoglio dell’opinionista di Radio Radio e direttore della Gazzetta amministrativa e volta a verificare la popolarità di Michetti, circola da ieri all’ora di pranzo nei partiti di centrodestra ed è decisamente meno lusinghiero di quello realizzato da Tecnè un paio di settimane fa e pubblicato dalla AdnKronos. Nello specifico, l’avvocato risulterebbe conosciuto solo dal 19% degli intervistati. Meglio di lui Maurizio Gasparri di Forza Italia (78%), Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia (58%) e l’europarlamentare leghista Antonio Maria Rinaldi (30%). Anche il magistrato Simonetta Matone - fortemente sponsorizzata dal Carroccio - avrebbe una popolarità superiore a Michetti: 46%.

 

 

I risultati del sondaggio verranno analizzati oggi al vertice tra i leader della coalizione: Giorgia Meloni (FdI), Matteo Salvini (Lega), Antonio Tajani (Forza Italia), Giovanni Toti (Coraggio Italia). Impossibile sapere se le candidature a sindaco verranno ufficializzate oggi: nei partiti non ci si sbilancia. Chi si sbilancia, invece, a favore di Michetti è Giorgia Meloni. «Io voglio vincere. Su Roma sono ottimista. Se vogliono vincere anche gli altri, e credo di sì, sono ottimista» dice la leader di Fratelli d'Italia ieri sera a Rete4 nel corso della puntata di Quarta Repubblica. Se con Michetti candidato - aggiunge - «lo vedremo, preferisco non parlarne sulla stampa. Ci sono dei profili che non sottovaluterei, e direi che anche un certo accanimento della sinistra in questi giorni, sul professor Michetti, tradisce un nervosismo. Forse anche loro capiscono che la partita non è così facile soprattutto se metti in campo qualcuno che ne sa più di loro su come si risolvono i problemi della Capitale. Perché parliamoci chiaro, bello il nome, nomone, personaggione, del mondo dello sport, ma poi devi far camminare una delle macchine più complicate d’Italia. Se lo sai fare fai la differenza, se non lo sai fare sei morto, lo abbiamo visto con la Raggi. Michetti è un avvocato amministrativista, di quello che i sindaci chiamano per risolvere i problemi dei Comuni. Ve lo ricordate Pulp Fiction? C’era Mr Wolf: "Io risolvo problemi"? Ecco Michetti è il Mr Wolf dei sindaci».

 

 

Matteo Salvini e Antonio Tajani, però, non sono altrettanto certi. «Il discorso è semplice. Andiamo su un candidato civico se questi, come Maresca a Napoli e Damilano a Torino, è molto conosciuto in città e competitivo. Altrimenti puntiamo su un politico: cioè Maurizio Gasparri», dice secco il vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia. Cedere la scelta di Roma a FdI, nello scacchiere delle grandi città, potrebbe però voler dire per FI magari strappare un politico a Milano (e in questo caso a spuntarla potrebbe essere Maurizio Lupi), o a Bologna, dove si fa il nome di Andrea Cangini. Anche se l’orientamento della coalizione è puntare su candidati civici in tutte le metropoli che torneranno al voto in autunno. A Milano, ad esempio, rimane in lizza la presidente di Federfarma Lombardia Anna Rosa Racca, anche se - spiegano fonti leghiste - Salvini avrebbe ancora «una carta coperta» da giocare.

 

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