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Tutti vogliono Mario Draghi al Quirinale, ma il ruolo di Premier comincia a piacergli

Arnaldo Magro
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A qualcuno è sembrato forse prematuro, l'endorsement a Mario Draghi fatto per il Quirinale da molti esponenti nelle ultime ore. In realtà, così strano non è, anche in virtù delle voci insistenti, che sono rimbalzate nella giornata di lunedì in parlamento. Che Draghi ambisca a quell'incarico è noto a tutti. Che sia lui l'uomo in grado di succedere a Mattarella pare più che probabile. Il punto è quando? I rumors parlamentari in realtà, impazzavano su eventuali elezioni anticipate. Già nel 2022. Con Draghi al Quirinale, non è uno scenario da scartare a priori. Ipotesi che tra altro, converrebbe praticamente a tutti i partiti. Solo Forza Italia avrebbe forse qualche remora in più. Ecco il motivo per il quale tutto si sono premurati di fare il nome di Draghi.

 

 

Il più impaziente di andare alle urne si dice sia Enrico Letta. Più il tempo passa e meno riesce a far suo il partito. Le urne gli permetterebbero di cambiare e scegliersi finalmente i gruppi. Mario Draghi sta iniziando a conoscere ora la macchina della politica, cosa per nulla scontata. Ai collaboratori continua a ripetere che il suo obiettivo, è portare fuori il Paese dall'impasse. In futuro si vedrà. In realtà, chi un po' lo conosce, sostiene che quel ruolo di premier cominci decisamente a piacergli. Non è impossibile che si vada ad elezioni anticipate ma neanche così facile. Qualcosa di detto c'è. Sarà lui e lui soltanto a decidere. Senza farsi ammaliare dai canti delle sirene provenienti dei partiti.

 

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