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Gabriele Albertini si sfila dalla corsa per Milano: stavo per cedere, poi ho pensato a mia moglie

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L’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, si sfila dalla corsa alle Comunali di Milano, dopo essere stato indicato negli ultimi giorni come candidato del centrodestra in pole per guidare il Comune alle prossime amministrative di autunno. Ad annunciarlo, dopo i rumors circolati ieri, è lo stesso Albertini, in una lettera aperta scritta al quotidiano Libero.

 

«Grazie miei cari concittadini, mi avete reso, per qualche giorno, davvero felice della vostra riconoscenza, del vostro grato ricordo - si legge in un passaggio  -. Stavo per cedere, per dire sì ma mi sono fermato davanti alla mia famiglia ’bicellulare' (siamo solo in due a vivere insieme) e a mia moglie non potevo infliggere un disagio, per lei così insopportabile, per un terzo quinquennio».

 

«Dopo avervi ringraziato - sottolinea Albertini - vi chiedo scusa miei cari concittadini, non ho corrisposto alle vostre attese, mi sono sottratto alle vostre richieste e ho preferito sperare di trascorrere, serenamente, con la mia famiglia, finché ci sarà salute, l’ultimo ottavo di vita media, dopo averne trascorsi sette, grazie anche a voi, con grandi soddisfazioni. spero vorrete perdonarmi».

 

 «Alcuni sondaggi - spiega Albertini, già sindaco di Milano dal 1997 al 2006 - m’avevano inaspettatamente indicato come valido antagonista del sindaco uscente e Matteo Salvini aveva presentato, in pubblico e da solo, la mia candidatura. Lo ringrazio! Nel propormi, ha superato le tante divergenze politiche, da che ci conosciamo...24 anni. Gli avevo fatto presente le mie contrarietà, di carattere personale e familiare, ad accettare il gravoso compito: avrei rivissuto, da carnefice e vittima, quella nuova fattispecie di reato: ’il sequestro di persona del consenziente' (come avevo definito la vita del sindaco di Milano) e una sicura crisi coniugale, essendo mia moglie contrarissima, oltre a ridurre considerevolmente il mio reddito». E continua: «Dall’annuncio pubblico del leader della Lega, si era aperto un dibattito su media ed era cominciato un flusso costante, impetuoso di messaggi diretti, vocali e scritti di incoraggiamento (...) per le quali non troverò mai parole sufficienti per dire grazie».

«Se fossi stato candidato ed eletto, ecco il mio primo atto, da sindaco di Milano: chiedere a Beppe Sala d’entrare nella Giunta municipale, come vicesindaco, d’unirsi a me nel governo della città, magari accompagnato da alcuni assessori suggeriti da lui e/o dalle forze politiche responsabili che lo sostengono», scrive ancora Albertini.

Tra i tanti che gi hanno espresso parole di stima, Albertini ricorda Silvio Berlusconi: «che non mi ha fatto mancare il suo sostegno e la sua affettuosa amicizia».

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