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Mario Draghi al lavoro per riaprire: chiesti protocolli contro il Covid meno rigidi

Luigi Frasca
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Si comincia a vedere qualche spiraglio per le riaperture di alcune attività. Il premier Mario Draghi, secondo quanto riporta l'agenzia Adnkronos, sta lavorando per consentire al Paese, alle prese con l'emergenza Covid e le varianti che accelerano la corsa del virus, di ripartire, seppur gradualmente. Il presidente del Consiglio ha infatti chiesto al Cts di lavorare su protocolli «meno rigidi per le aperture. O meglio che tengano conto anche della sostenibilità di alcuni settori falcidiati dalla pandemia. Con una sorta di benchmark dei comparti più in affanno, per fissare delle asticelle, dei parametri - e in questo potrebbe essere coinvolto anche il Mef - che consentano di evitare delle aperture anti-economiche». Insomma, la riapertura deve essere «sostenibile», «reale e non solo di facciata», spiegano fonti di governo. E consentire effettivamente a chi rialza la saracinesca di poter «far cassa».

 

Ma tutto questo dovrà avvenire sempre garantendo prima di tutto la salute dei cittadini. E in serata a palazzo Chigi si è svolto un vertice tra Draghi, il commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo, il coordinatore del Cts, Franco Locatelli e il ministro della Salute Roberto Speranza. Un «passo avanti» è stato fatto anche per quanto riguarda il settore degli spettacoli. Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, è stato infatti ascoltato ieri dal Comitato Tecnico Scientifico per discutere del riavvio delle attività legate a questo settore. Nel corso del suo intervento, Franceschini ha presentato alcune proposte per consentire che la riapertura di teatri, cinema e sale da concerto, già prevista nelle zone gialle, possa avvenire con una maggiore presenza di pubblico.

Franceschini ha anche proposto di consentire alle regioni di sperimentare in determinati luoghi all'aperto, eventi con numero maggiore di spettatori, introducendo misure aggiuntive di sicurezza, come già avvenuto in altri paesi europei. Il Comitato Tecnico Scientifico ha ascoltato le proposte e chiesto al Ministro di ricevere oggi un documento di sintesi sul quale si esprimerà in tempi rapidi per consentire al Governo di deliberare quanto prima. Il ministro della Cultura ha ribadito quanto per lo spettacolo la situazione non sia più sostenibile e quanto questo settore, al pari di quello della scuola, debba essere considerato essenziale per la vita dei cittadini.

 

 

E il ministro Mariastella Gelmini ha confermato che «il 20 aprile ci sarà un punto in consiglio dei ministri per valutare la possibilità, sulla base dei contagi e dell'andamento del piano vaccinale, di qualche segnale di apertura già ad aprile, ma maggio sarà il mese della ripartenza». Per questo obiettivo, «tutti i ministeri sono al lavoro e stanno costruendo i protocolli per poter ripartire». Inoltre, «in questa settimana, il governo varerà un provvedimento molto importante per quanto riguarda il sostegno alle attività economiche: il nostro compito è di risarcire queste attività, ma soprattutto di far ripartire il prima possibile e il governo è al lavoro proprio su questo».

 

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