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Con la pandemia la sinistra sogna una nuova egemonia culturale

M. G. Zelle
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Nel Paese dei Guelfi e dei Ghibellini, dei fascisti e degli antifascisti, del Partito comunista più forte del mondo occidentale, anche il virus ormai è diventato un’ideologia. Se chiudere tutto è servito all’ex Premier Conte, oltre che a tentare con scarso successo di frenare i contagi, per conquistare popolarità e per denunciare come lesa maestà la legittima critica democratica, la sinistra radicale ha al contrario intravisto nella pandemia l’occasione per ristabilire quell’egemonia culturale che stava perdendo.

 

Non c’era bisogno che Roberto Speranza lo mettesse nero su bianco sulla sua fatica letteraria, frettolosamente ritirata dagli scaffali una volta giunta la seconda ondata, per rendersi conto che il virus è «un’opportunità unica per radicare una nuova idea di sinistra» e «una nuova possibilità per ricostruire un’egemonia culturale su basi nuove». Il presupposto da cui partire, per Speranza e per i post-comunisti che rappresenta, è l’archiviazione del neoliberismo. Peccato che poi ai sogni sia subentrata la realtà e che i Paesi simbolo del capitalismo più sfrenato, Usa e Uk, siano vicini a sconfiggere la pandemia grazie alla sapiente organizzazione della campagna vaccinale, mentre la vecchia Europa, prigioniera di burocrazia e ideologie geopolitiche che tanto piacciono a sinistra, arranchi. Mentre Londra ricomincia a vivere, le piazze romane si infiammano delle grida di aiuto di commercianti, autonomi, imprenditori, partite iva disperati. Quella disperazione però, non è concessa: i privati sono, parafrasando un illuminante post scritto su Facebook da Corradino Mineo, in gran parte evasori. La loro disperazione nasce dal fatto che i ristori non siano sufficienti perché loro, i commercianti disonesti, non fanno gli scontrini. Come aiutarli? La soluzione di Mineo è semplice: trovare loro un lavoro da dipendenti.

 

Ci mancava insomma, che li chiamasse padroni, per evocare una di quelle riunioni di sindacalisti di cui mi raccontava mia madre, quando lei bambina, nascosta, li osservava tenere comizi nella fabbrica paterna.

 

E se la patrimoniale era già stata proposta dai soliti noti, un’altra intelligente trovata è venuta ai membri del Cts: i contanti sono veicolo di contagio, per cui al ristorante si potrà pagare solo con il bancomat. Cosa ci sia di scientifico in questa affermazione, non è dato saperlo, visto che un recente studio apparso su Nature ha dimostrato come solo un contagio su 10.000 avviene toccando superfici contaminate. Al contrario, la matrice ideologica appare ancora una volta ben chiara: vessare i privati. L’altro grande e brutto vizio della classe media sono poi le vacanze: le seconde case sono ormai irraggiungibili, si sarà detto Speranza, ma i pericolosi borghesi si dirigeranno a Lanzarote o a Formentera. E allora, mettiamo loro una quarantena di 5 giorni, senza alcuna base scientifica, ma in ossequio all’«egemonia culturale nuova». Intanto, il Commissario Superman Arcuri riceve un avviso di garanzia per l’affair delle mascherine cinesi, il consulente di Speranza Guerra è indagato per aver mentito ai pm di Bergamo sul piano pandemico, a Palazzo Chigi sono stati installati sistemi di riconoscimento facciale comprati da due aziende cinesi bandite dagli USA e le regioni governate da quella che dovrebbe essere la classe politica dei Migliori, hanno dimenticato di vaccinare gli ultraottantenni. Su Puglia e Toscana però cala il silenzio: il mostro, nonostante abbia un numero di anziani vaccinati più alto della media nazionale, è la Lombardia.

 

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