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Nessuna riapertura ad aprile, ne usciamo a settembre. Crisanti gela tutti

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«Sono d’accordo col nuovo decreto, basta con l’assalto alla diligenza di tutte queste categorie, la verità è che bisogna proteggere gli anziani. Una volta fatto questo forse riusciremo ad uscirne». Lo dice a Rai Radio1, ospite di "Un Giorno da Pecora", il professor Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell’ateneo cittadino.

 

 

 

 

È pensabile tornare alle zone gialle entro fine aprile? «No, e non credo che sia desiderabile. Tutte queste oscillazioni che hanno stremato l’Italia sono il risultato della pressione per provvedimenti demagogici. Se il 30 di aprile si abbassano i contagi e il numero di morti diminuisce a quel punto la zona gialla diventa plausibile. Parlare di aperture adesso - ha spiegato Crisanti a Rai Radio1 - non ha senso».

 

 

Quando ne usciremo secondo lei? «Credo che sarà una cosa per fasi. Prima arriverà il calo della letalità, poi vedremo che le ondate ci saranno continuamente ma saranno sempre più basse, con picchi massimo di 3mila contagi». E quando pensa che questo potrebbe avvenire? «Verso settembre o ottobre la situazione si dovrebbe stabilizzare, a meno che non arrivino varianti».

 

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