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Open Arms, l'avvocato Giulia Bongiorno: mancano i presupposti per il reato di sequestro

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«Quando la nave era in zona non italiana avrebbe potuto raggiungere la Spagna, invece continuava a stare in quelle acque. Il dibattimento attesta che la nave poteva sbarcare a Malta o in due porti in Spagna: il sequestro priva di possibilità qualcuno, Open Arms aveva alternative e dunque non si può contestare il reato di sequestro di persona». Lo ha detto l’avvocato di Matteo Salvini, Giulia Bongiorno, al termine dell’udienza preliminare a Palermo sul caso Open Arms che si è chiusa con la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex ministro,

«Richiesta dura del procuratore? Piuttosto che dura, ritengo che sia disancorata alla realtà dei fatti - spiega l’avvocato del leader della Lega nella conferenza a margine dell’udienza - Faceva riferimento a una pagina delle dichiarazioni ma non alla successiva. Oggi sono state citate le carte in maniera parziale e fuorviante allo scopo di sostenere un’accusa. Il sequestro e un reato che si consuma quando si priva di possibilità qualcuno, ad esempio rinchiudendolo in una stanza senza alternative. Ma non si può contestare il reato di sequestro se io sono in una stanza e poi mi si aprono 3-4 porte e io resto dentro dicendo "non mi convincono quelle quattro via d’uscita, ne voglio una quinta". E in questo caso - ha concluso Bongiorno - non c’è stato un solo momento in cui la nave non aveva alternative». 

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