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Decreto ristori, le proposte di Forza Italia per salvare le imprese: "Abbandonare i codici Ateco"

Pietro De Leo
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Forza Italia presenta le sue proposte in vista del "decreto ristori numero 5". In una conferenza stampa cui hanno partecipato il vicepresidente del partito Antonio Tajani, i capigruppo di Senato e Camera Anna Maria Bernini e Roberto Occhiuto e il responsabile dipartimenti Giorgio Mulè. Un documento di quaranta pagine con delle iniziative per compensare le perdite di quei settori messi in ginocchio dalle chiusure, e che ancora aspettano gli indennizzi dalle chiusure di Natale. Gli azzurri partono da un presupposto: “Abbandonare i codici Ateco e considerare una percentuale di risarcimento dei costi fissi (50-60%) alle imprese, alle attività, ai lavoratori autonomi che hanno avuto una perdita di fatturato significativa”.

Secondo Forza Italia, infatti, “la modalità affidata ai codici Ateco evidenzia carenze e genera scompensi tralasciando categorie seriamente colpite dalla pandemia”. Le proposte del partito guidato da Silvio Berlusconi partono da due presupposti generali. Garantire maggiore liquidità ed intervenire sulla fiscalità. Dal primo punto di vista, viene proposta l’estensione a 15 anni del “rimborso finanziamenti fino a 800 mila euro con un  preammortamento di almeno 48 mesi”.

Sul lato dei pagamenti elettronici, poi, si chiede l’azzeramento dei costi delle commissioni a carico delle attività commerciali per tutto il 2021, in ogni caso fin quando non sarà dichiarata cessata l’emergenza. Sul fronte della fiscalità, invece, Forza Italia propone il credito di imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione fino al 31 dicembre 2021, l’estensione dell’esonero per il pagamento della Tosap e Cosap e la sospensione del Durc per l’accesso ai bonus per tutta la durata dell’emergenza. Il documento, inoltre, prevede misure mirate per tutte le categorie.  

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