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Riecco la patrimoniale. Romano Prodi rivela cosa ci aspetta con Conte

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Romano Prodi illustra la via a Giuseppe Conte: patrimoniale. Nel giorno in cui al Senato si vota la fiducia che allungherà, al netto di imprevisti, la vita al governo rossogiallo l'ex premier e padre dell'Ulivo rilancia la proposta di tassare i redditi più alti in una lunga intervista ad Avvenire.

Il vecchio pallino della sinistra ormai sembra essere inevitabile, a sentire l'oracolo del Pd che da Bologna "studia, pensa, scrive e spera nel futuro dell'Italia", si legge sul quotidiano dei vescovi. "Abbiamo l'occasione per aggiustare almeno un po' le insopportabili disuguaglianze. Il Covid le ha ampliate, a chi governa toccherà il compito di mettere le cose a posto pensando che chi più ha più deve contribuire", dice Prodi. Patrimoniale? "Purtroppo viviamo in un Paese in cui da qualche anno qualsiasi proposta che porti a una meno iniqua distribuzione dei redditi, si tratti di fisco o di patrimoniale, viene accusata di comunismo. E da chi? La risposta è scontata: è sempre stata la tesi espressa da Silvio Berlusconi", sostiene l'ex premier che tira in ballo il vecchio nemico.  Insomma, la strada è indicata e si chiama patrimoniale. 

 

Sulla crisi di governo e su Matteo Renzi Prodi ha solo una parola: "follia. Ma ci sono politici che quando si accorgono che stare in coalizione non paga si innervosiscono, poi impazziscono e dopo ancora buttano tutto all'aria".

 

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