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Giorgia Meloni e l'intervista tagliata, Report è la nuova Bibbia della sinistra

Arnaldo Magro
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Vorremmo segnalarvi  quel «delizioso» e redditizio (in termini di share 9,7%, sicuro) spazio, dedicato dal pubblico servizio, dai contribuenti lautamente pagato, alla crescita irrefrenabile di Fratelli d’Italia. «Report» piace così tanto alla sinistra borghese (quella proletaria non è più contemplata da tempo) da innalzarlo a totem dell’informazione. Una sorta di mammasantissima. La Bibbia di Gutenberg è nulla al cospetto. Se lo dice Report allora vuol dire che esiste. Con il conduttore, Sigfrido Ranucci fresco di nomina a vicedirettore di Rai3, a gestire le inchieste.

In molti aspettavano dunque la tanto annunciata intervista alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. L’intervista alla presidente di FdI, è l’esempio di come un ottimo montatore, sia in grado di far passare qualunque tipo di messaggio in televisione. Il tutto contravvenendo la deontologia professionale, che impone la veridicità dei fatti ed il dovere di lealtà e buona fede. Tagliare a piacimento, mutando il pensiero dell’intervistato, indirizzandone il messaggio in maniera preordinata, tutto pare, fuorché in buona fede. Un taglia e cuci montato ad arte. Per questo a poche ore dalla messa in onda del programma, sui social l’interessata, fa uscire lei l’intervista «integrale». Formulate da casa dunque, il giudizio che più vi aggrada. Ci mancherebbe. Ma avendone ora su internet la possibilità, cercate ciò che oramai anche coloro che deputati, hanno smesso di darvi. La verità.
 

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