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Pubblico impiego, il 9 dicembre sciopero degli statali. Scoppia la guerra tra sindacati e governo

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Entra nel vivo l'autunno caldo fatto presagire dal duro confronto degli ultimi giorni tra Governo e sindacati. Le polemiche non si fermano e così i rappresentanti dei lavoratori proclamano per il 9 dicembre lo sciopero generale del pubblico impiego, mentre l'esecutivo non può che prendere atto "attonito" delle proteste. I sindacati dei settori pubblici denunciano risorse insufficienti per il rinnovo dei contratti 2019-2021. Secondo il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan "ci vorrebbe almeno 1 miliardo". Mentre per la ministra della Pa, Fabiana Dadone, "qualcuno pensa di bloccare l'Italia e mettere a rischio la già fragile tenuta sociale". E promette: "Ciascuno si assumerà le proprie responsabilità".

Dopo un duro confronto con l'esecutivo, i segretari generali delle categorie della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, "preso atto" dell'esito delle discussioni e "in mancanza delle necessarie risorse per lavorare in sicurezza" proclamano lo sciopero generale di comparto per il 9 dicembre. L'obiettivo dei sindacati, spiegano, è ottenere le risorse che mancano per "avviare una vasta programmazione occupazionale e di stabilizzazione del precariato e per il finanziamento dei rinnovi Ccnl Sanità Pubblica, Funzioni Locali e Funzioni Centrali". Lo stanziamento di ulteriori 600 milioni rispetto ai 400 già programmati, sottolinea Furlan, "rappresenterebbe la condizione per sedersi a un tavolo". Qualche ora dopo la replica di Dadone: "Resto attonita rispetto al fatto che i sindacati lamentino una mancanza di risorse e facciano uno sciopero. Penso che lo sciopero si debba fare in situazioni tragiche, ma qua stiamo facendo uno stanziamento di risorse importante per i lavoratori".

Nuovi scontri si accendono in serata. In una lunga nota i sindacati accusano l'esecutivo di non aver avuto voce in capitolo sulla manovra. E attaccano: "Riscontriamo nella legge di bilancio l'assenza di un disegno sistemico per una nuova politica industriale e dello sviluppo collocata in un quadro che possa rispondere in modo coordinato alle sfide che il Paese ha di fronte". Pur ribadendo la volontà di proseguire un confronto, i sindacati invitano a inserire "maggiori risorse" all'interno della legge di bilancio per operazioni quali il "rafforzamento dei contratti di solidarietà", il "prolungamento della Naspi", il "potenziamento dei centri per l'impiego e politiche attive del lavoro che giudichiamo non sufficienti, comprese le necessarie tutele ai lavoratori più fragili".

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