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Presi in giro bar e ristoranti. Li risarciscono con i loro soldi

Dopo il primo decreto, anche il secondo sui ristori approvato dal governo di Giuseppe Conte è una presa in giro per bar, ristoranti e imprese colpite dai lockdown regionali. L'amara sorpresa viene dalle relazioni tecniche: per tutti gli esercizi commerciali chiusi il risarcimento medio mensile ammonta a 3 mila euro, cifra simbolica rispetto al fatturato che viene perduto, ma soprattutto rimette in gioco soldi già annunciati e stanziati (ma non spesi) nei precedenti decreti in gran parte proprio per le stesse categorie. Quei soldi non li hanno presi nei mesi scorsi nonostante gli annunci, e ora dovrebbero risarcirli dei nuovi danni. Immaginabile il loro scetticismo. Ma incredibile dove sono stati pescati: in parte dai vecchi indennizzi per bar e ristoranti, perché furono respinte due domande su tre presentate. Poi 1,2 miliardi sono stati tolti al fondo per il pagamento immediato dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti dei fornitori: anche quelli in parte erano destinati agli esercizi commerciali ora chiusi per commesse da loro soddisfatte e mai pagate. Altri 800 milioni sono stati tolti dai fondi dei precedenti decreti per pagare la cassa integrazione in deroga, che ancora stanno aspettando molti camerieri e cassieri di bar e ristoranti. Non un solo euro nuovo è stato stanziato: sono tutti tolti ai decreti Covid precedenti. Un gioco da prestigiatore, indegno di un governo. Ma attenti perché con prese in giro di questo tipo la rabbia salirà e non sarà più facilmente domabile...

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