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Conte rinnega Conte e abbatte quota 100: pensioni e reddito, cambia tutto. E Salvini lo azzanna: rivuole la Fornero

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Il Conte II rinnega il Conte I. Via quota 100, rimodulazione per il reddito di cittadinanza. E Matteo Salvini annuncia battaglia: «Vogliono tornare alla Legge Fornero? La Lega non glielo permetterà».

«Cambia tutto», parola di Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio interviene al ’Festival dell’economia' di Trento e difende a tutto tondo il lavoro fatto dal suo Governo. Sul Recovery plan come sulla scuola, passando per i «perfezionamenti» che vanno messi in campo per migliorare il reddito di cittadinanza (da incrociare al mondo del lavoro dal 2021) per arrivare anche alla riforma delle pensioni. Il premier si dà come orizzonte i due anni che ci separano dalla fine della legislatura e invita se stesso e i suoi ministri ad avere «coraggio», anche su un tema spinoso come ’quota 100’. «È un progetto triennale di riforma che veniva a supplire a un disagio sociale. Non è all’ordine del giorno il sui rinnovo - dice senza troppi giri di parole -Dobbiamo metterci attorno a un tavolo: ad esempio fare una lista dei lavori usuranti mi sembra la prospettiva migliore. Dobbiamo avere il coraggio di differenziare», spiega.

 

Il premier crede nella «ripartenza» dell’Italia e guarda con fiducia alle stime sul Pil, «più ottimistiche delle nostre» , fatte da Standard & poor, ma lega il destino del Paese alle sorti del Vecchio continente. «Abbiamo dati molto positivi ma l’Italia non potrà mai avere un rimbalzo molto significativo se gli altri Paesi europei si troveranno nei guai. Non si cresce da soli», assicura. Conte si gioca tutto con il Recovery plan: «Cambierà tutto: avremo una struttura normativa dedicata, che ci consentirà di individuare soggetti ad hoc e un percorso che ci consentirà di monitorare l’attuazione. Aspettate a giudicare», avverte. Al capo del Governo non sono piaciute le accuse di chi - come il suo intervistatore Tito Boeri - ha definito quanto fatto fin qui, dagli Stati generali al piano Colao, per arrivare alle linee guida inviate al Parlamento, «un’operazione di facciata, un concorso di bellezza» - e sbotta in difesa di quanto fatto: «Delle volte mi sembra di vivere una situazione dissociata in cui nella situazione internazionale viene apprezzato il nostro operato e in Italia abbiamo domande ’quando cade il Governo?’ Dobbiamo essere un po' più rispettosi e volerci bene come italiani. Non sono concorsi di bellezza. Non mi risulta che ci siano paesi più avanti di noi con il recovery fund», scandisce. Il piano di ripartenza, dice sicuro, «non sarà composto certo» dai seicento progetti pubblicati, ma da un numero «molto ridotto».

 

«Non possiamo consentirci progetti parcellizzati: aggregheremo i singoli progetti che saranno in numero molto più ridotto e forniranno una visione di Paese». Sul tavolo del presidente del Consiglio resta anche la riforma fiscale. Conte punta molto sul piano cashback, che partirà dal primo dicembre. L’obiettivo è quello di sfruttare gli incentivi per chi utilizza la moneta digitale: «perché ci sia un mutamento di abitudini degli italiani e così contrastiamo anche il sommerso, creando le premesse per pagare meno tasse - assicura - Chi pagherà con tutte le modalità elettroniche e digitali, se farà almeno 50 transazioni in sei mesi potrà recuperare il 10%». Anche sul dossier migranti, il premier ha le idee chiare: il «prossimo consiglio dei ministri utile» servirà non solo a mettere in campo le «modifiche» ai decreti Salvini, ma a mettere in campo un «progetto molto più ampio», che mira ad «allargare il meccanismo di sicurezza e protezione per i cittadini italiani e per i migranti stessi, che arrivano spesso in condizioni di fortuna». Quanto al piano elaborato da Bruxelles, assicua, «non è un approdo», ma parte di un percorso che dovrà portare a un meccanismo obbligatorio di redistribuzione. «Per chi si sottrae agli adempimenti - è la linea di palazzo Chigi -dovrà esserci un meccanismo penalizzante».

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