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Elezioni regionali, Michaela Biancofiore difende Matteo Salvini e Giorgia Meloni: gli errori da non ripetere

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"Il centrodestra, all’indomani del responso delle elezioni regionali, sembra ancora una volta caratterizzato da quella che in psicologia si chiama coazione a ripetere:  sempre gli stessi sbagli". Michaela Biancofiore, parlamentare di Forza Italia e membro del coordinamento di Presidenza scende in campo per difendere il leader della Lega Matteo Salvini e indica l'unica rotta possibile per il futuro del centrodestra. 

"Gli attacchi ingenerosi a Salvini di questi giorni - scrive la Biancofiore - assurdi specie quando provengono dalla diaspora azzurra, ricordano infatti quelle dei vari Fini e Follini al Presidente Berlusconi quando veleggiava intorno al 30% ed era leader indiscusso nel cuore degli elettori di centrodestra. Un ottuso logorio costante che ha finito per far perdere il centrodestra, indebolire la coalizione e azzopparne il leader che non può combattere una doppia battaglia interna ed esterna. Il centrodestra se vuole vincere le elezioni nel 2023 deve porre uno stop definitivo alla sindrome rancorosa dei beneficiati, i quali al 90% oggi siedono in parlamento e nei governi locali grazie alla lega di Salvini, seppellire l’ascia di guerra interna e cercare di offrire fin dalle prossime amministrative i candidati migliori all’elettorato, a prescindere dall’appartenenza politica. Muoversi come una Squadra vera, indossando tutti la stessa maglietta della nazionale politica italiana, continuando legittimamente a far crescere i propri clubs senza per questo denigrare il lavoro altrui. Questo è possibile se si dà vita ad una federazione che rispecchia il sentimento dell’attuale maggioranza del popolo italiano. In Forza Italia poi, invece che criticare sterilmente Salvini o invidiare la Meloni, dimenticando quanto fatto allo stesso modo dai più nei confronti di Berlusconi, pur nella diversità di linea  sarebbe più utile imitarne il popolarismo, la passione politica, l’ascolto dei territori, la dedizione alla gente e la concezione di  partiti che  fanno rispettare le regole, gli  statuti e di conseguenza riescono perlopiù a far emergere il merito. A partire dai più alti dirigenti che portano la grave responsabilità della cronaca di una morte ampiamente annunciata e denunciata".

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