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Di Maio e Di Battista i nuovi Occhetto e Cossutta. Arriva la Bolognina a 5 Stelle

Massimiliano Lenzi
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Chi saranno l’Achille Occhetto e l’Armando Cossutta del Movimento 5 Stelle? Mentre si avvicina la data delle elezioni regionali e del voto sul referendum per il taglio dei parlamentari s’avanza anche, nella debolezza politica del governo Conte, il dilemma dei 5 Stelle: restare come sono, al governo ma contro la casta (almeno a parole) oppure compiere una svolta riformista, abbandonando il vecchio movimentismo?

Nati per cambiare il Palazzo i 5S per adesso lo hanno cambiato poco, anzi ci sono finiti dentro (al Palazzo) essendo al governo da due anni, prima con Matteo Salvini e la Lega e ora con il Pd e Matteo Renzi - in entrambi i casi sempre con Giuseppe Conte come premier. Da destra a sinistra. E loro lì, al governo assieme a Conte. Ma poiché - anche se forza di governo - nella politica non si può restare immobili per sempre senza pagare dazio dopo il voto del 20 e del 21 settembre prossimi, soprattutto nel caso le regionali andassero male per la maggioranza che sostiene Conte, un cambiamento si renderebbe necessario. A cominciare dall’identità da dare alla Cosa grillina, che non è quella di prima (delle piazze contro la casta) e neppure quella di dopo (basti vedere, pur stando al governo, la campagna e gli argomenti usati sul taglio dei parlamentari). Già, il referendum. Quello per adesso preoccupa ma non troppo perché chiedere agli italiani di tagliare i parlamentari è un po’ come chiedergli se vogliono ridursi le tasse, una domanda populista e retorica che difficilmente verrà bocciata. Certo se vincesse il no al referendum allora per il governo ed i 5 Stelle si tratterebbe di un terremoto e nulla sarebbe come prima anche se la scossa, con il voto delle regionali, per gli equilibri di governo ci sarebbe comunque perché ogni elezione è sempre una conta. E qui torniamo al bivio per i grillini: compiere una Bolognina, come fu per il Pci di Occhetto (in quel caso uno strappo rispetto alla ideologia comunista) divenuto poi Pds e scommettere non più su un passato anti-politico ma su un presente tutto politico, possibilmente al potere? Oppure tirare a campare, ovviamente meglio se al governo? Il 4 ottobre, ad Assisi, terra del santo Francesco, si dovrebbero tenere gli Stati generali del grillismo e potrebbe essere quello il momento della svolta. Chi saranno l’Achille Occhetto e l’Armando Cossutta dei 5 Stelle, chi l’uomo del realismo del governo e delle riforme con l’Europa e chi quello della rifondazione grillina dura e pura? I più romantici immaginano che il dualismo si consumerà tra Luigi Di Maio (nel ruolo di Occhetto) e Alessandro Di Battista (in quello di Cossutta). Ma il cuore in politica non conta e pure le previsioni lasciano il tempo che trovano. Una cosa però è sicura: i grillini sono cambiati più in due anni al potere che in anni e anni di piazze e opposizione. Anche per questo una Bolognina 5 Stelle oggi non sembra più rinviabile. Si tratta di scegliere la strada da prendere: linea Occhetto o linea Cossutta? Pardon (e perdonate la distrazione), quello era il fu Pci, altro che grillini! 

 

 

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