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Stato d'emergenza, dalla scuola ai viaggi ecco cosa accade in cinque punti

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Nelle prossime ore il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si presenterà alle Camere per spiegare le motivazioni per le quali il governo chiede una proroga dello stato d'emergenza legato all'epidemia da Coronavirus fino al prossimo 31 ottobre. Quello attualmente in vigore, proclamato il 31 gennaio 2020, scadrà a fine luglio. La maggioranza dovrebbe votare compatta la proroga, mentre le opposizioni sono contrarie.

Per il premier, lo stato d'emergenza fino a ottobre permetterebbe al governo di reagire più prontamente a un eventuale riacutizzarsi dell'epidemia e di avere meno lacci burocratici nel riorganizzare la ripartenza dell'anno scolastico, vera e propria emergenza del momento visto che mancano solo una cinquantina di giorni alla riapertura delle aule.

Nel dettaglio, la proroga consentirebbe di istituire, in caso di gravi focolai, nuove "zone rosse", ovvero totalmente confinate e chiuse agli scambi con l'esterno.

In quanto alla scuola, con lo stato d'emergenza il governo potrebbe acquistare tutto il materiale necessario a far ripartire in sicurezza le lezioni - dalle mascherine ai banchi passando ai distanziatori di plexiglass - saltando diversi passaggi per l'affidamento degli appalti che seguono percorsi agevolati.

Tornando all'epidemia, lo stato d'emergenza permetterebbe, in caso di  seconda ondata di Covid-19, di recuperare agilmente posti letto in strutture diverse dagli ospedali, ad esempio le caserme o gli alberghi.

Inoltre, con la proroga l'Italia potrebbe bloccare i voli da e per gli Stati che vengono ritenuti a rischio, oppure inibire l'accesso nel Paese a persone di una determinata nazionalità.

Per quanto riguarda i lavoratori del privato, invece, la proroga fino al 31 ottobre consente la possibilità di effetturare la propria attività in smatworking fino alla stessa data, nelle modalità concordate con l'azienda. Nella pubblica amministrazione, per una norma contenuta nel decreto Rilancio, i dipendenti rimarranno in smart working fino al 31 dicembre.

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