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Caos M5s, se ne vanno altre due. E ora al Senato sono guai per Conte

Escono la deputata Ermellino e la senatrice Riccardi. Rebus numeri per il governo

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Un doppio addio al Movimento 5 stelle che, oltre a far male politicamente alla creatura politica di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, rischia di mettere seriamente in difficoltà il governo di Giuseppe Conte al Senato. Nello stesso giorno, infatti, hanno abbandonato la pattuglia parlamentare pentastellata la deputata Alessandra Ermellino e senatrice Alessandra Riccardi.

Questa mattina la Ermellino aveva annunciato il passaggio al gruppo Misto di Montecitorio spiegando le ragioni del suo addio. «Non vado via dal M5S ma dalle persone che si sono impossessate di un progetto tradendo le speranze di 11 milioni di cittadini», le parole della deputata tarantina, rimasta ferita anche dalla gestione governativa del caso ex-Ilva. «Ho consegnato la lettera di dimissioni dal M5S senza lasciarmi alle spalle alcun rimpianto, ormai da tempo la mia voglia di lavorare e rispondere alle sollecitazioni provenienti dal territorio - con l’unico scopo di tutelare il bene pubblico - confliggevano con il percorso e le scelte fatte dal MoVimento. A partire dal gruppo della Commissione Difesa che, nel corso di questi 26 mesi, ha osteggiato il mio lavoro», spiega la deputata. «Il M5S è diventato uno spazio privo di confronto e competenza, dove il rispetto delle regole e dei valori, che ci avevano illusi che un cambiamento fosse finalmente possibile, sono stati calpestati dalle aspirazioni personali. Viviamo tuttora in un sistema politico marcio che necessita di grande coraggio e capacità per essere risanato, tuttavia ho la netta sensazione che il M5S non abbia la forza o la volontà di perseguire realmente questo cambiamento. Dal gruppo Misto continuerò con caparbietà a tenere fede agli impegni presi con i cittadini», conclude Ermellino.

Ma se alla Camera i numeri della maggioranza non sono comunque a rischio, discorso diverso al Senato. Dove Pd e Cinquestelle hanno già rimediato una figuraccia, alcuni giorni fa, per la mancanza del numero legale per l'approvazione del Dl Elezioni. E' per questo motivo che fa particolarmente male l'addio della senatrice Riccardi. Della quale si dice che potrebbe passare all'opposizione, visto che molti danno per scontato il suo approdo alla Lega, soprattutto dopo il suo voto in dissenso dal M5S sul caso Salvini-Open Arms nella Giunta per le immunità di Palazzo Madama.

Peraltro i due addii arrivano in un momento già complicato per il Movimento 5 stelle. E' esploso in tutto il suo fragore infatti lo scontro tra Beppe Grillo e Davide Casaleggio, con quest'ultimo che ha rilasciato un'intervista a Fanpage per chiedere che a eleggere il nuovo leader siano i militanti sulla piattaforma Rousseau. Un chiaro assist ad Alessandro Di Battista che, però, confligge con le intenzioni di Grillo e dell'ala governativa del Movimento, decisi a eleggere una "task force" alla guida del M5s e, per questo, a ritardare il più possibile gli Stati generali. Fibrillazioni che, inevitabilmente, paralizzano l'attività di governo.

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