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Christine Lagarde, la signora salva Conte al vertice Ue sul Recovery Fund

Franco Bechis
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Il vertice Ue di ieri che avrebbe dovuto essere la conclusione dorata degli Stati generali dell'economia organizzati in Italia da Giuseppe Conte, si è concluso come ormai si era capito con un nulla di fatto. Il Recovery Fund non c'è ancora e non ci sarà nel 2020 in ogni caso, e l'accordo unanime fra i 27 paesi è ancora lontano. Ma non si può dire che l'incontro sia stato un buco nell'acqua. Perché a renderlo assai diverso è stato l'intervento iniziale del governatore della Bce, Christine Lagarde, che ha dato una mano non da poco ad Angela Merkel e anche al premier italiano. La custode della banca centrale ha usato toni drammatici, spiegando che in tutta Europa si perderanno milioni di posti di lavoro e che già nel mese di giugno la disoccupazione dovrebbe essere salita al 10% continentale rispetto all'ultima rilevazione del 6,6% (7,3% nella sola area dell'euro).

Il Pil nell'ultimo trimestre dovrebbe essersi contratto del 13% rispetto a quello precedente e su base annua la stima è di un a caduta continentale dell' 8,7% (cosa che fa presagire una caduta italiana superiore al 10 per cento vista la differenza con la media europea). Le tinte sono fosche, e le previsioni sul virus molto incerte (ieri si è avuta ad esempio una inattesa impennata nel trend dei contagi in molte regioni della Francia), ragione per cui il vecchio continente si trova in una situazione di debolezza che non aveva mai provato. Lagarde è...

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