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Silvia Romano, Giorgia Meloni a Che tempo che fa: non può diventare un buon affare

Giada Oricchio
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Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, è intervenuta a "Che Tempo che Fa", il talk domenicale di Fabio Fazio in onda su Raidue: "Silvia Romano libera è una bella notizia, ma bisogna essere implacabili. Lo Stato si assuma le sue responsabilità per la riapertura. Dico no al Mes e alla regolarizzazione di 600.000 immigrati. No, non vorrei essere al Governo". Non sono mancati momenti di tensione con il conduttore.  Giorgia Meloni, in collegamento con Fabio Fazio, racconta l'Italia di oggi partendo dalla liberazione di Silvia Romano: "Felice che sia tornata a casa però dopo i dovuti festeggiamenti, dobbiamo dare il segnale che l'Italia sarà implacabile con chi si permette di toccare un nostro connazionale. Sarebbe un dramma se passasse l'idea che rapire gli italiani sia un buon affare". Sulla fase due dopo la quarantena per arginare il Covid-19, la Meloni ha spiegato: "Il primo tema naturalmente è la salute, il secondo è fare ragionamenti sensati sulle riaperture. Consideravo necessario che la fase due fosse discussa in Parlamento, non possiamo accettare che il Presidente del Consiglio decida da solo sui diritti fondamentali degli italiani. Poi studiando i dati sul Coronavirus potevamo considerare una maggior protezione degli anziani, gli over 70 e considerare che il virus risparmia i bambini più piccoli come ha detto il virologo Crisanti così da studiare una riapertura delle scuole", ma Fabio Fazio ha puntualizzato: "Si però, ieri è morto un bambino di 5 anni e prima ancora di 3". La Meloni ha proseguito: "Altro elemento è che non puoi trattare i territori allo stesso modo, le regioni con meno contagiati vanno trattate diversamente da quelle con incidenza maggiore. Servono i test a tappeto e credo sia ingiusta la riapertura a settori. Lo Stato si deve assumere le sue responsabilità, deve stabilire dei protocolli e gli imprenditori che li adottano possono riaprire. Un piccolo supermercato non è più sicuro di un ristorante con giardino. Chi si attiene ai protocolli deve poter riaprire. Significa che lo Stato deve stabilire delle regole sensate, non dei protocolli assurdi e poi deve effettuare i controlli. C'è una questione passata inosservata, le pare giusto che secondo l'Inail i contagiati sul lavoro sono infortuni sul lavoro? E così chi riapre? Lo Stato non può scaricare la responsabilità sui datori di lavoro". Il leader della destra italiana ha affrontato anche il tema del Mes: "Sì sono contraria. Ma non è una battaglia ideologica. Nel Mes abbiamo messo 15 miliardi e ce ne danno 36 al tasso dello 0,1%. Non ci saranno condizionalità in base a un colloquio tra rappresentanti europei, però il Mes non fa parte delle istituzioni europee, è un trattato internazionale. Chi mi dice che quegli accordi saranno rispettati? I prestiti hanno sempre delle condizioni, lo sa che dopo du anni scatta un meccanismo di vigilanza? Lei pensa che dopo due anni restituiremo tutto? Sono contraria perché di sa che gli italiani sono grandi risparmiatori e il grande obiettivo tedesco è quello di tassare i risparmi privati. Chi mi dice che non accadrà mai che gli italiani si vedano tassare risparmi e risorse private al 15%? Io non ho rassicurazioni in merito. Al contrario, ho lanciato i Bot patriottici perché sono titoli di Stato a lunga scadenza, diciamo 50 anni, non tassati. Per gli italiani sarebbe un buon investimento, non sono obbligati all'acquisto, ma sanno che è un valore ipergarantito. In più chiediamo alla BCE di comprare quelli che non riusciamo a piazzare. Non lo dico io, ma economisti più preparati di me". Fabio Fazio ha domandato alla Meloni in cosa è diversa dall'altro leader di destra e l'ex Ministro: "Io sono la destra, Fratelli d'Italia è il partito di destra in Italia. Si sa cosa siamo e la nostra coerenza è evidente rispetto al nostro alleato. Perché Zaia è preferito a Salvini? Ha gestito molto bene l'emergenza. In Veneto è stato molto efficace, più del governo nazionale che il 30 gennaio ha decretato lo stato d'emergenza e il 20 febbraio faceva ancora l'aperitivo". La Meloni affonda sul Ministro della Giustizia Bonafede: "Credo sia stato gravissimo che lo Stato si sia piegato al volere dei boss, non so se sia incompetenza o altro, ma è incompatibile con fare il Ministro". E ancora: "No, non sarei contenta di andare al governo per un gioco di palazzo. Ci voglio andare con il voto. Dobbiamo distinguere l'emergenza santitaria dalla ricostruzione economica. E se si vota per le Regioni a settembre, ottobre o novembre, si può votare anche per il governo". Il tema  della regolarizzazione dei 600.000 migranti ha conclamato lo scontro tra Fazio e la Meloni. Il conduttore le ha chiesto perché sia contraria alla regolarizzazione e la deputata: "Non è intelligente mettere in regola chi non lo è. Chi viola le regole non va premiato. Mi sfugge il motivo per cui gli irregolari clandestini vadano premiati" e Fazio: "Clandestini...non esistono...siamo tutti figli di questo tempo", ma la Meloni: "Eh no, lo sono. Ci sono quelli regolari, perché dobbiamo privilegiare chi non ha rispettato le regole? Non è giusto su tutto il globo terracqueo. E poi la verità è che non ci siamo occupati dei veri profughi, noi guardiamo solo chi viene da noi perché dà soldi agli scafisti. Ma chi viene sono uomini abili al lavoro", Fazio ha rintuzzato: "Ci sono molte donne e bambini nei viaggi della disperazione" e la Meloni: "Le donne e i bambini sono solo il 15%, lo dicono i dati del Viminale".   

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