Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

In spiaggia col braccialetto elettronico? Cari signori, andateci voi

controlli sul litorale laziale

Massimiliano Lenzi
  • a
  • a
  • a

Gira l'ipotesi di un vincolo da carcerati anti assembramenti per potersi sdraiare sul bagnasciuga questa estate: un braccialetto elettronico obbligatorio. Se è così il braccialetto lo dovete mettere a vostra sorella, sempre che la abbiate. Altrimenti ad un cugino, ad uno zio, a chi vi pare del vostro parentado ma non agli italiani. La nostra democrazia sta impazzendo causa coronavirus e l'ultima bestialità a cui starebbe pensando il Potere che ci governa (dopo essersi messo a 90 gradi, per le decisioni da prendere, davanti a diversi virologi ed al comitato tecnico-scientifico) viene segnalata dalla collega Fiorenza Sarzanini sul Corriere.it, il sito del Corriere della Sera. Scrive la Sarzanini, e senza indignarsi, il che francamente ci preoccupa: “Il braccialetto nel Lazio. Il litorale laziale rischia di essere molto affollato e per questo numerose località stanno pensando di creare un sistema che attraverso una «app» possa consentire di prenotare il proprio posto in spiaggia e un «braccialetto» che segnali eventuali assembramenti. Tutte le spiagge avranno ingressi a numero chiuso e distanziamento garantito sia sull'arenile, sia nei punti di ristoro che dovranno seguire le regole di bar e ristoranti, dunque almeno due metri tra i tavoli e un metro dal bancone”. No. Non vi permettete. Pago le tasse, sono incensurato, sapete tutto di me, come e quanto guadagno ma il braccialetto no. Ma come vi viene in mente? Adottare una misura di controllo delle libertà per permettere alle persone oneste e perbene di andare due ore in spiaggia o al mare. La politica, nazionale, regionale (del Lazio), comunale, locale, smentisca subito l'ipotesi del braccialetto. In caso contrario non ci resterà che prendere atto che la prima cosa che ha fottuto il coronavirus, in questo Paese, oltre alla vita di chi se n'è tragicamente andato, è la democrazia. E non ci saranno Gustavo Zagrebelsky (per chi non lo conoscesse è un ex giudice della Corte Costituzionale) che tengano, con tutte le loro elucubrazioni giustificazioniste sui decreti di un Premier, Giuseppe Conte, che ci ha chiuso in casa, in grado di convincerci del contrario. In culo al braccialetto.

Dai blog