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Le Sardine si tuffano sul Papeete

Manuel Fondato
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Non si arresta l'onda lunga che sta tentando di spingere in alto il movimento delle Sardine, nonostante non siano un partito, per volontà loro, non si candidino a nulla, almeno ufficialmente e siano l'unico movimento a combattere chi come Salvini è all'opposizione, cercando invece sponde con il governo guidato da Giuseppe Conte. A marzo uscirà addirittura un libro dei quattro fondatori, come se avessero una consumata biografia politica da raccontare. Andrea Garreffa, Roberto Morotti, Mattia Santori e Giulia Trappoloni saranno infatti in libreria a marzo per Einaudi Stile Libero con un volume frutto «delle domande, degli spunti, delle speranze di chi sta tornando a vivere le città, le strade e la natura come spazi di libertà». Secondo la descrizione l'opera, irrinunciabile in qualsiasi libreria che si rispetti, «descrive un perimetro di valori e principi fondamentali, come la solidarietà, la tutela dell'ambiente, il rispetto del prossimo, i diritti, l'inclusione, la non-violenza, l'antifascismo. E fa i conti con un'esigenza viscerale e rivoluzionaria nel nostro presente minacciato dal populismo: quella dell'ascolto». Il titolo? Le Sardine non esistono, per ora invece esistono eccome e il loro scopo principale è come sempre rappresentato dal tentare di contrapporsi in qualunque modo a Matteo Salvini. L'ultima ideona dei Santori boys sarebbe quella di chiudere la campagna elettorale con un flashmob al «Papeete» di Milano Marittima. Proprio il locale frequentato la scorsa estate da Matteo Salvini, all'epoca ancora ministro dell'Interno e diventato successivamente un tormentone oltremodo abusato da pentastellati e Dem nelle loro dichiarazioni. Non filtra al momento alcun ulteriore dettaglio sulle modalità dell'applicazione di questa che a qualcuno sarà sembrata un'idea geniale.  Per approfondire leggi anche: Giorgia Meloni frigge le Sardine Ieri il portavoce del movimento Mattia Santori è tornato invece sulla questione della piazza di Bibbiano dove c'è il caso della piazza contesa con la Lega. «La prossima manifestazione delle Sardine potrebbe essere a Bibbiano, ma non abbiamo problemi a spostarci di due passi. Il vero tema per noi è capire se i cittadini di Bibbiano e della Val d'Enza hanno voglia di essere coinvolti in tutto questo, stasera ne parleremo in un'assemblea pubblica per decidere insieme - le parole di Santori intervistato a Circo Massimo su Radio Capital - Loro hanno annunciato la piazza senza averla prenotata, noi l'abbiamo prenotata, poi loro si sono resi conto dell'errore e hanno deciso di prenotarla dopo di noi per una sorta di festival, un evento culturale, perché era l'unica cosa che potevano fare». «Un partito politico può prenotare la piazza solo 5 giorni prima, nel momento in cui loro hanno presentato la proposta di prenotazione della piazza la Questura ci ha chiamato a rapporto, perché secondo le leggi vigenti loro hanno la priorità - ha aggiunto - Rimane il fatto che l'abbiamo prenotata prima noi e questo ci ha dato la possibilità di avere una trattativa con la Questura che ci ha dovuto concedere una piazza di fianco, a 200 metri». Anche ieri le due fazioni si sono ritrovate a poca distanza con Matteo Salvini a San Giovanni in Persiceto, paese della pianura bolognese, per l'ultima tappa giornaliera del suo tour elettorale in vista delle Regionali di domenica in Emilia-Romagna. Il Carroccio aveva dato appuntamento ai suoi militanti in piazza del Popolo, dove era montato un palco. A poche centinaia di metri di distanza, piazza Garibaldi, si sono radunate le Sardine: oltre cento persone, con vari cartelli a forma di pesce o con scritto «San Giovanni non si lega». Anche a San Lazzaro di Savena, fuori dal ristorante dove Salvini ha pranzato, c'è stata una piccola contromanifestazione, ma in quel caso le Sardine erano state meno di dieci.

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