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Bettino Craxi, Silvio Berlusconi scrive alla figlia Stefania: pagò per le sue idee

La foto pubblicata da Berlusconi su Facebook per ricordare Craxi

Davide Di Santo
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"Cara Stefania Craxi, mi dispiace non aver potuto accogliere il Tuo invito ad essere ad Hammamet nel 20° anniversario della scomparsa di Tuo padre". Comincia così la lettera che Silvio Berlusconi ha indirizzato oggi alla figlia di Bettino Craxi.  Al segretario del Psi "mi legava un'amicizia sincera, profonda, che non è mai venuta meno, nei momenti felici e in quelli più difficili. Ma non è solo per questo che tengo a rendere omaggio alla sua memoria". Per Berlusconi "Bettino Craxi è stato uno dei pochissimi uomini politici della Prima Repubblica a meritare la definizione di statista. Oltre a lui, forse solo De Gasperi ne ha diritto". Un "leader che ha una visione, che pensa al futuro del Paese prima che al proprio interesse o a quello della propria parte politica". Perché, scrive il Cavaliere,  "Craxi aveva un sogno, che se si fosse realizzato avrebbe davvero cambiato il corso della storia italiana: cambiare la sinistra, sottraendola all'egemonia comunista e creare così le condizioni per sbloccare la democrazia italiana e realizzare una salutare alternanza in un contesto di sicurezza democratica". Leggi anche: Il Pd sbaglia due volte a ignorare Craxi Berlusconi scrive così della sfida al "duopolio fra Democrazia Cristiana e Partito Comunista (..) nemico del cambiamento e alla lunga fatale per la stessa democrazia". "La crisi e il crollo della prima repubblica nacquero prima di tutto da questo problema che Craxi ebbe la lungimiranza di prevedere e denunciare", scrive ancora il presidente di Forza Italia.. "Bettino Craxi ha pagato un caro prezzo per le sue idee, per aver voluto essere un uomo libero e coerente, per aver sfidato il sistema di potere politico, mediatico e giudiziario della sinistra. Come dice la bellissima frase che ha voluto incisa sulla sua tomba, per lui la libertà era la vita e infatti per la libertà non ha esitato a mettere in gioco e a sacrificare la sua vita. Di tutto questo, oltre che della sua amicizia, sono grato a Bettino, che considero uno degli ispiratori e degli anticipatori delle battaglie di libertà che stiamo combattendo a nostra volta da 25 anni. Il suo Paese con lui è stato ingrato. Mi auguro che questo ventennale sia finalmente l'occasione per restituirgli il posto che gli spetta nella memoria condivisa degli italiani", conclude Berlusconi.

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