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Sardine a San Giovanni, Bella ciao e zero idee. In piazza Anpi e Ong: noi partigiani del 2020

Davide Di Santo
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Le proposte delle Sardine? Un generico 'siete stati eletti, lavorate'. A spiegare il decalogo degli anti-Salvini è Mattia Santori, uno dei leader del movimento che oggi ha riempito piazza San Giovanni a Roma. Le richieste alla classe politica hanno l'aspetto di una serie di "divieti" e di sei "pretese". Leggi anche: Le Sardine resuscitano Vendola & Co. "Ci chiedono una proposta - ha detto - eccola. Pretendiamo che chi è stato eletto vada nelle sedi istituzionali a fare politica invece che campagna elettorale. Pretendiamo che chi ha la carica di ministro comunichi solo sui canali istituzionali. Pretendiamo trasparenza nell'uso che la politica fa dei social network. Pretendiamo trasparenza nell'uso che la politica fa dei social, sia economica sia comunicativa. Pretendiamo che il mondo dell'informazione protegga, difenda e traduca questo sforzo in messaggi fedeli ai fatti. Pretendiamo che la violenza venga esclusa dai toni e dai contenuti della politica in ogni sua forma. È il momento che violenza verbale venga equiparata alla violenza fisica. Chiediamo di ripensare al decreto sicurezza. Chiediamo di rivedere il decreto sicurezza. Chiediamo politiche che vedano la diversità come ricchezza e non come minaccia".  Sotto il sole freddo di metà dicembre, le Sardine si ritrovano a San Giovanni, la piazza che fu di Enrico Berlinguer. Trentacinquemila secondo la questura, centomila secondo gli organizzatori, a intonare "Bella Ciao", ma anche l'Inno di Mameli. Il palco lo apre l'Anpi, per mettere un punto alla polemica dei giorni scorsi, quando sembrava che il leader romano, Stephen Ogongo, avesse aperto alla presenza di CasaPound, i "fascisti del terzo millennio". "Siamo i partigiani del 2020", si affettano a urlare gli attivisti, mentre Simone Di Stefano si smarca del tutto da piazza Venezia, che fu invece di Benito Mussolini: "Mica ci avrete creduto? Quello delle sardine è un vuoto pneumatico che non può essere riempito con nessuna buona idea", scrive su Twitter. "Roma non si Lega" è lo slogan più gettonato, anche se Mattia Santori non nomina mai Matteo Salvini. Così si alternano sul palco Pietro Bartolo, storico medico di Lampedusa oggi europarlamentare, e Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch Italia.

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