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Nove ore di cdm, il governo si spacca sulla giustizia

Il testo passa "salvo intese": scontro su processo penale e prescrizione

Davide Di Santo
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La riforma nel processo civile va bene, quella del processo penale no. È tranchant il giudizio della Lega dopo 9 ore di Consiglio dei ministri. Un cdm fiume in cui si è acceso lo scontro tra il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e la titolare della P.a. Giulia Bongiorno. Per il partito di via Bellerio il testo della riforma sul processo civile è da riscrivere. Dunque nonostante la volontà di andare avanti e l'intenzione di procedere nel confronto tra i due partiti che hanno contratto il programma di governo non c'è ancora accordo in tema di giustizia. "La Lega - hanno spiegato fonti del Carroccio - èp per lo stato di diritto, per tempi certi per la giustizia. L'Italia è un paese democratico, Lega vuole garanzie per gli italiani. Servono manager nei tribunali che garantiscano il rispetto dei tempi, servono nuove regole sulle intercettazioni, la separazione delle carriere. La Lega non vuole i cittadini ostaggio a vita della Giustizia e non accetta riforme di facciata". La riunione del Cdm è iniziata alle 15 ed è terminata intorno a mezzanotte. Riunione sospesa più volte sospesa più volte con il presidente del Consiglio Conte nelle vesti di mediatore. Il premier, secondo quanto viene riferito, ha ribadito la necessità di andare spediti su una riforma attesa dal Paese ma i rilievi degli ex 'lumbard', con il ministro Bongiorno nei panni di portavoce delle istanze della Lega, non sono stati pochi. Anzi viene riferito che il confronto è  stato serrato. "Non vorrei che ci fosse il tema della prescrizione come nodo che non viene portato al tavolo" ha detto il ministro della Giustizia al termine del Cdm. La formula è stata quella del 'salvo intese'. Accordo sulle norme sul Csm ma non sul processo penale. Ora ci saranno dei tavoli tecnici ma la partita tra M5s e Lega è ancora aperta.

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