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Tra Conte e Salvini è scontro totale

Il premier al leghista: "Vertice sulla manovra? Scorrettezza istituzionale"

Tommaso Carta
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Non bastano le rassicurazioni e quel «senza voler togliere il lavoro a nessuno e senza volersi sostituire a nessuno». Il vertice al Viminale tra il vicepremier, Matteo Salvini, e le parti sociali è la miccia che fa esplodere tensioni, a livelli altissimi negli ultimi giorni. Il titolare dell'Interno accoglie a palazzo 43 sigle tra sindacati e associazioni di categoria. Si parla di manovra economica, che per Salvini andrebbe già affrontata «alla ripresa dei lavori Parlamentari», quindi a settembre. Si propongono idee e si articolano proposte, quelle della Lega, puntando ovviamente sulla misura principe: la flat tax. E il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non ci sta. Con il volto tirato, da cui traspare una irritazione latente, il capo del governo parla di «scorrettezza istituzionale quando si anticipano temi e dettagli di quella che ritiene debba essere la manovra economica». Insomma il premier non la manda a dire e nella solita conferenza stampa in piazza, per non tradire lo stile avvocato del popolo», difende la sua autorevolezza: «La manovra economica è prerogativa principalmente di Palazzo Chigi e del dicastero di Giovanni Tria, quindi non si fa altrove e non si fa oggi. E i tempi li decide il presidente del Consiglio, sentendo gli altri ministeri, in primis quello dell'Economia». Come se non bastasse, dalla presidenza del Consiglio trapela... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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