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Marini si dimette. l'Umbria torna al voto

La governatrice dell'Umbria Catiuscia Marini

La governatrice lascia perché "non è giusto avere ombre". Urne a novembre. La Lega...

Benedetto Antonelli
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Catiuscia Marini si dimette e un'altra regione guidata dal centrosinistra, dopo Abruzzo e Molise, cade a causa di un'indagine della magistratura. La governatrice umbra è indagata nell'inchiesta della procura di Perugia su alcuni concorsi per assunzioni all'ospedale del capoluogo che sarebbero stati pilotati. A seguito dell'iscrizione nel registro degli indagati, in tanti tra i dem si erano dichiarati garantisti e fino a ieri mattina la Marini era intenzionata a prendere la parola in Consiglio regionale e andare avanti. Poi le intercettazioni pubblicate dai giornali hanno aperto uno squarcio sul malcostume politico dilagante in Regione sulla sanità che difficilmente poteva essere tollerato dalle parti del Nazareno. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, è stato costretto a chiedere un atto di «responsabilità» e, dopo una lunga riunione con i vertici del Pd umbro e gli avvocati, è arrivato il passo indietro. «Io sono una persona perbene, per me la politica è sempre stata fare l'interesse generale. Quello che sta accadendo non solo mi addolora, ma mi sconvolge e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta, perché - credetemi - io non ho niente a che fare con pratiche di esercizio del potere che non siano rispettose delle regole e della trasparenza, rifuggendo sempre da consorterie e gruppi di potere», scrive la presidente nella lettera di dimissioni. Ma le istituzioni, è la sottolineatura vengono «prima delle persone che le guidano» e «non possono avere ombre». Ecco, quindi, la scelta «dolorosa, ma giusta», fatta anche nell'interesse della comunità. Il segretario Pd apprezza. Gli attacchi al partito nel pomeriggio erano arrivati addirittura da Dubai. «Con uno schifo come quello che sta emergendo in Umbria Zingaretti dice di confidare nel senso di responsabilità... un segretario serio avrebbe espulso Marini dopo 5 minuti, come ho fatto io», aveva tuonato Luigi Di Maio. Difficile sostenere la posizione garantista a lungo. Specie con le amministrative in arrivo: «In Umbria votano 63 comuni su 90 rischiamo il cappotto», ricordano i dem, e tutti i sondaggi danno il Pd in forte calo. A questo punto, la Regione tornerà alle urne a... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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