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I partiti morosi fanno la morale ai grillini

Giulia Sarti

Dal Pd a Forza Italia critiche sul caso Sarti. Ma molti parlamentari sono indietro con i contributi dovuti ai tesorieri

Dario Martini
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Il caso di Giulia Sarti continua a imbarazzare il mondo grillino. Tanto che sono intervenuti il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per scagionare il portavoce del premier Rocco Casalino da qualsiasi responsabilità, e Davide Casaleggio per ridurre l'intera vicenda a «caso personale». La «rimborsopoli» del MoVimento è comunque un'occasione da non perdere per le opposizioni. Partito democratico e Forza Italia hanno subito fatto notare la contraddizione di un MoVimento che ha sempre predicato «l'onestà» salvo poi scoprire i suoi stessi parlamentari a fare i furbetti. I suddetti partiti, però, dimenticano che nel corso degli anni, e ancora oggi, molti loro onorevoli sono rimasti indietro con i versamenti dovuti creando «buchi» di centinaia di migliaia di euro. Il Pd, ad esempio, ha ingaggiato più di una battaglia per recuperare le somme dovute dai parlamentari morosi. Lo scorso anno il tesoriere Francesco Bonifazi ha fatto partire anche una sessantina di decreti ingiuntivi per rientrare dalle «sofferenze» maggiori. Difficile scordare, ad esempio, il caso dell'ex presidente del Senato, Pietro Grasso (oggi in LeU), condannato a pagare 83.250 euro. Anche in Forza Italia il tesoriere Alfredo Messina fa una gran fatica, senza però mai perdersi d'animo, per recuperare centinaia di migliaia di euro dai deputati e dai senatori azzurri rimasti indietro con i contributi. A salvare le casse azzurre, comunque, ci ha sempre pensato Silvio Berlusconi. Tornando al caso Sarti, i più battaglieri si... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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