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Patto Grillo-Di Maio. M5S diventa partito

Il vertice tra il fondatore e il capo politico

Antonio Atte
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Sì alla riorganizzazione territoriale del Movimento 5 Stelle. Ma la rivoluzione pentastellata dovrà ricevere l'avallo della base su Rousseau. Si partirà da una proposta generica, per poi procedere con quesiti sempre più specifici sul nuovo assetto del MoVimento: compresa la regola dei due mandati, che finora è sempre stata considerata inamovibile. Dopo il lungo vertice a pranzo con Beppe Grillo e Davide Casaleggio, Luigi Di Maio lascia l'Hotel Forum di Roma e annuncia che sulla svolta c'è l'ok sia del garante M5S che del presidente di Rousseau. «Abbiamo pranzato insieme e conveniamo tutti che ci sia bisogno di un'organizzazione del Movimento sia a livello nazionale che a livello locale in modo tale da essere competitivi anche alle amministrative», scandisce il capo politico, per il quale «a livello amministrativo di Comuni e di Regioni dobbiamo essere più competitivi». Dunque, aggiunge Di Maio, «inizieremo una discussione con i nostri iscritti sia sull'organizzazione sia su alcune regole che riguardano i consiglieri comunali». La base sarà dunque probabilmente chiamata a decidere con un voto ad hoc sulla piattaforma Rousseau sulla possibilità di derogare al limite dei due mandati per quanto riguarda i consiglieri comunali. Nel corso del lungo confronto Di Maio, Grillo e Casaleggio avrebbero già... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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