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Il Pil cala dello 0,2 per cento. Italia in recessione tecnica

Davide Di Santo
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L'economia italiana è entrata ufficialmente in recessione tecnica. L'Istat ha certificato che nel quarto trimestre del 2018 il Pil è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,1% in termini tendenziali. Si tratta del secondo calo congiunturale consecutivo dopo il -0,1% segnato nel terzo trimestre dell'anno scorso, primo segno negativo dal secondo trimestre 2014. Nel 2018 il Pil è aumentato è pari all'1%, in frenata rispetto al +1,6% dell'anno precedente. La variazione acquisita per il 2019 è -0,2%. Il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha lanciato subito un allarme: "A gennaio avremo un rallentamento ancora superiore rispetto al quarto trimestre, a seguito della frenata dell'economia globale e della Germania. Bisogna reagire subito attivando investimenti pubblici e privati e riaprendo immediatamente i cantieri". Mentre tutte le forze dell'opposizione criticano la maggioranza, Luigi Di Maio passa al contrattacco. "I dati Istat sul Pil testimoniano una cosa fondamentale: chi stava al governo prima di noi ci ha mentito, non ci ha mai portato fuori dalla crisi", ha detto il vicepremier in conferenza stampa. "La priorità dell'Italia non è l'immigrazione: ci sono milioni di persone che aspettano reddito e pensione di cittadinanza e quota 100". "I dati dell'asta dei Btp sono molto incoraggianti, vuol dire che c'è grande fiducia nel nostro Paese. Un Paese che ha fatto una riforma delle pensioni, perché libereremo tanti posti di lavoro. Qualcuno dice non saranno un milione, ma sicuramente saranno più di quelli previsti prima di quota 100".

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