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Lega e Cinque stelle bisticciano pure sui terroristi libanesi

Scontro Salvini-Trenta su Hezbollah

Dario Martini
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Proprio mentre Conte si appresta ad illustrare all'Europa la nuova manovra italiana, M5s e Lega colgono ogni occasione per attaccarsi a vicenda. Il governo vacilla, tra dispetti e invasioni di campo la tensione tra Di Maio e Salvini si fa sempre più evidente. Nei giorni scorsi lo scontro si era aperto sul rapporto da tenere con gli industriali e sull'opportunità di realizzare le grandi opere. Ieri, invece, i grillini hanno deciso di mettere in imbarazzo i colleghi di governo sulla nuova indagine sui fondi della Lega. Poi, come se non bastasse, il ministero della Difesa, guidato da Elisabetta Trenta, ha fatto filtrare tutta la sua irritazione per la missione in Israele di Salvini, durante la quale il ministro dell'Interno ha definito Hezbollah «terroristi islamici». L'attivismo del leader della Lega è fumo negli occhi per i pentastellati, che non hanno gradito l'incontro con gli imprenditori al Viminale (compito di Di Maio in qualità di ministro allo Sviluppo) e la visita in Israele per fare un sopralluogo al confine militarizzato col Libano (missione risultata sgradita alla Trenta). Per prima cosa, i 5 Stelle hanno deciso di attaccare sul caso Centemero, il tesoriere leghista finito sul registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta della procura di Bergamo sui fondi scomparsi del Carroccio. Di Maio ha messo il dito nella piaga: «Chiederò chiarimenti a Salvini, sono certo che non minimizzerà. Prima di dichiarare pubblicamente bisogna parlare con i nostri contraenti del contratto di governo». Una dichiarazione "velenosa", visto che Salvini fino ad oggi ha sempre tenuto la stessa linea, ribadita anche ieri da Gerusalemme: «Non commento le azioni della... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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