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Conte in Algeria per la Libia. Ma non cala la preoccupazione per il governo

Il presidente del Consiglio: su sicurezza e prescrizione troveremo l'intesa

Daniele Di Mario
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La conferenza sulla Libia, organizzata a Palermo dall'Italia, si avvicina a grandi passi e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, prosegue le sue missioni all'estero anche per sostenere la necessità di un «processo di dialogo inclusivo e di riconciliazione», sotto l'egida delle Nazioni unite. Dopo l'Etiopia e la Tunisia, oggi Conte è volato in Algeria, ricevuto, come un capo di Stato, dal primo ministro Ahmed Ouyahia, in una città vestita a festa, con il tricolore della nazione ospite, incassandone l'ok. Ma questo, senza mai abbassare il livello di attenzione sulle vicende di politica interna che incalzano l'Italia, a cominciare dall'emergenza maltempo. E senza nemmeno trascurare di rispondere sui rapporti con l'Europa ai giornalisti che lo incalzano sulla manovra, nel giorno in cui il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, partecipa all'Eurogruppo. È di prima mattina che il premier ribadisce che a Palermo, ad esempio, ci sono state «tante, troppe vittime», poi conferma un Cdm straordinario in settimana. Le somme che verranno stanziate, spiega, serviranno «per gli interventi più urgenti, per ripristinare le condizioni di vita ordinaria». Cifre non ne fa il premier che, però, assicura: «stiamo cercando di aumentare il plafond a disposizione». Le prime risorse «non saranno sufficienti, ma saranno utili per i primi interventi». Sul dl sicurezza e la questione di fiducia che il Governo si appresta a porre, Conte spiega: mettere la fiducia «non è mai una decisione che si prende a cuor leggero», «stiamo valutando, ci riserviamo fino all'ultimo. Domani si scioglierà la riserva. Comunque non è nulla di drammatico, è un passaggio molto serio» ed è un modo «per richiamare tutte le forze di maggioranza alla responsabilità«. Quanto all'Europa, Conte dice chiaro: la discussione va fatta nelle sedi istituzionali». «La libertà delle idee è importante ma da un commissario Ue mi aspetto che sia molto cauto» nel fare dichiarazioni con connotazione «politica e non voglio pensare» che la commissione si lasci condizionare da argomenti politici. Sul nodo della prescrizione dei reati, Conte non arretra: «Essendo nel contratto di governo, manterremo il punto. Lasciatemi chiamare a raccolta Bonafede e gli altri partner per un vertice in modo da portare a casa un incontro che tutti si sono dichiarati disponibili a raggiungere».Quindi, e non ultimo, i rapporti buoni di collaborazione con l'Algeria, non solo economici, ma anche su temi delicati come il fronte Migranti. Italia e Algeria conoscono bene l'importanza di una gestione integrata dei flussi che si fondi su principi di responsabilità condivisa e partenariato fra paesi di origine, transito e destinazione. Con l'Algeria la collaborazione è molto positiva e anche sui rimpatri Conte confida in uno sforzo congiunto che possa assicurare ulteriori progressi agli accordi già esistenti. Infine, con gli imprenditori italiani, che incontra prima di lasciare Algeri, il premier difende il sistema Italia che ha potenzialità ancora inespresse« e sottolinea che il governo è a loro fianco e farà tutto il possibile per dare supporto e sostegno. Con il primo ministro algerino l'incontro è stato positivo: la partnership con l'Algeria è un aspetto qualificante e direi imprescindibile, osserva annunciando la disponibilità a investimenti e collaborazione industriale a favore dei consumatori e a tutela dei lavoratori algerini per un interscambio che , arrivato a superare gli otto miliardi nel 2017, possa toccare quota dieci.

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