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"Patto delle tagliatelle" tra Salvini e Di Maio

Manovra, conti e nomine: cena a tre con il premier Conte. "La bocciatura dell'Ue è certa, ma avanti convinti"

Davide Di Santo
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L'asse di governo si rinsalda a tavola in quello che è stato già battezzato il "patto delle tagliatelle". Luigi Di Maio e Matteo Salvini, con il premier Giuseppe Conte a mediare, si sono visti ieri sera per oltre un'ora e mezza per risolvere, almeno in parte, i nodi rimasti sul tavolo di M5S-Lega dopo l'accordo sul dl fisco. Sul tavolo anche la bocciatura "certa" - come ammette lo stesso Salvini - sulla manovra da parte dall'Ue. "C'è un clima costruttivo, avanti compatti. Capita a tutti di arrabbiarsi quando uno si sente ingiustamente tirato in ballo ma l'incazzatura passa e non ho mai smesso di fidarmi di Conte e Di Maio", spiega Salvini, il solo dei tre a parlare al termine della cena derubricando a battuta le tensioni delle ultime ore: "a tavola non c'era alcuna manina", ha detto.  "Penso che le stime del Pil siano inferiori a quello che sarà", ha detto ancora Salvini sulla Manovra: "i numeri sono lì da leggere. Penso che 15 miliardi di investimento siano un fatto positivo per il Paese". Tra i temi toccati il nodo delle nomine: Consob, servizi, Rai, con i 5Stelle che reclamano Tg1 e seconda Rete mentre la direzione di Raiuno e quella del Tg2 dovrebbero andare in quota Lega. 

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