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Di Maio ci porta in Venezuela. Sulla Manovra tocca tifare Lega

Marcello Veneziani
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Qualcosa è cambiato. Abbiamo passato l'estate con la caccia grossa a Salvini, il nuovo cinghialone d'abbattere, la bestia nera dei media e dei potentati. Ma da quando si è profilata la «manovra del popolo» il nemico numero uno è diventato il Grillino, con la faccia di Di Maio, gli occhiali di Toninelli e le parole di Casalino. Il campanello del cambio d'ora l'ha suonato il presidente della Confindustria Boccia quando ha detto di confidare nella Lega. Ma come, la Lega? Sì, lui l'ha detto ma sotto sotto anche i peggiori nemici del movimento di Salvini ora sperano che sia proprio la Lega a frenare la deriva masaniella che i grillini hanno impresso al governo. Fino a ieri il Peggiore era Salvini e i grillini si potevano compatire e perfino redimere se strizzavano l'occhio a sinistra, se seguivano il più fatuo dei loro esponenti, quel Fico d'India che mostra le sue spine a Montecitorio (faccia di cactus, core napulitano)... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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